Prende vita l’installazione “Le cose che non possiamo
dimenticare”.
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Dal 12 al 14 dicembre è installata presso l’ingresso della
metro B Rebibbia una grande croce led alta 6 metri. L’installazione, pensata
per il Giubileo dei Detenuti, consente di vedere attraverso lo schermo led foto
e immagini significative, realizzate col coinvolgimento di un gruppo di
detenuti dell’Istituto Penitenziario Rebibbia di Roma ed ex detenute, in un
laboratorio creativo e partecipativo guidato dall’artista visivo Angelo Bonello
e dal fotografo Guido Gazzilli.
Il fotografo Guido Gazzilli, a partire dalle memorie di
luoghi, odori, volti, oggetti e sensazioni, ha selezionato alcune immagini dal
proprio archivio fotografico trasformandole, attraverso i disegni e i testi dei
detenuti, in un corpus di opere corali, intime e potenti. I lavori, che saranno
esposti in formato poster alla Metro Rebibbia, restituiscono alla città uno
sguardo dalla soglia del carcere, mettendo in luce il talento e la sensibilità
dei detenuti coinvolti nel progetto. Il percorso è stato possibile grazie al
coordinamento di Guido Pietro Airoldi, il supporto della psicologa a
psicoterapeuta Maria Daria Giri e dell’educatrice penitenziaria Giuseppina Boi
oltre alla partecipazione delle assistenti creative Vittoria Cattozzi e Petra
Bonello.
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