In un video l’assessore Patané ha tentato di ricucire lo strappo
sul 19 e i tram di Prati, ma la toppa non regge.
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Continua il caso dei tram a Prati. Dopo la difesa d’ufficio del Sindaco da parte del presidente della commissione mobilità Giovanni Zannola,
in un lungo videomessaggio l’assessore ai trasporti Eugenio
Patané ha preso posizione in accordo col sindaco, dopo un lungo silenzio
durato giorni e giorni.
Al di là dell’analisi dei contenuti, che rimandiamo ad una
successiva pubblicazione, Patané ha focalizzato il proprio intervento su tre
focus strutturali: la manutenzione della rete tramviaria, il caso della linea 19 e le richieste di finanziamento per le 7 nuove tramvie che completeranno il disegno del PUMS.
Su questi ultimi due punti la difesa dell’assessore è parsa molto debole, se non inesistente.
Rispetto al caso del 19, l’assessore si è limitato a
rivolgere genericamente il dito contro i propalatori di allarmismi e false
notizie, senza tuttavia rispondere alla domanda cruciale che poniamo da
settimane: il tram 19 tornerà a piazza Risorgimento?
Un “sì” o un “no” avrebbero fatto chiarezza, ma la strada
scelta è ancora una volta quella dello “stiamo valutando”, “vedremo”, “decideremo”.
Noi a questo non possiamo replicare se non con la drammatica realtà dei fatti, testimoniata dagli open data del protocollo GTFS di Roma Servizi per la Mobilità: dal 10 febbraio il 19 sarà attivo solo tra Gerani e Valle Giulia.
Ancor peggio è l’atteggiamento pusillanime adottato dall’amministrazione
in merito alle tramvie di Prati, aggravato dal senso generale di sconfitta che
strizza l’occhio alle esigue risorse del MIT: “Visto che non avremo il soldi
per fare 4 linee, non c’è motivo per presentarne 7”, è il ragionamento di fondo
di Patané, senza che tuttavia queste affermazioni siano state suffragate da
dati reali sull'impatto che le 4 linee avrebbero sul sistema della mobilità cittadina.
Proprio riguardo gli impatti futuri, perché le uniche ad essere cancellate sono state le tramvie
di Prati? In base a cosa è stata decisa la scala di priorità delle tratte da
finanziare?
Anche queste domande rimaste senza risposta. Di contro ci
limitiamo ad osservare che, in assenza della prosecuzione della progettualità,
il Comune si sta esponendo ad una richiesta di risarcimento di 670mila euro da
parte del MIT.
Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Direttoriale 8060/2019,
che ha disciplinato l’uso delle risorse per la progettazione dei tram assegnati
con DM 171/2019, il MIT potrà revocare la liquidità concessa a Roma Capitale
qualora dovessero essere violate le “norme di buona amministrazione” delle
risorse.
Ebbene, usare i soldi per fare dei progetti che poi non verranno messi a terra rientra evidentemente nella violazione di queste regole. Per questa ragione siamo in forte disaccordo con la scelta dell'Amministrazione locale di sostituirsi alle valutazioni di merito del MIT, rinunciando a presentare le istanze delle linee di via Barletta e "della Musica".
In assenza del 19 e dell’approvazione del progetto del tram per
l’Auditorium, verrà vanificata anche la TVA, che non solo non potrà connettersi
alla rete esistente a piazza Risorgimento, ma che non potrà neanche essere
completata.
Senza la connessione Ottaviano-Risorgimento-largo Tassoni,
in particolare, verranno meno le fondamenta del PUMS, con la soppressione dell’anello
tramviario che avrebbe dovuto ripristinare la possibilità di attivare le linee circolari (Esterna Destra ed Esterna
Sinistra) connettendo tutta Roma con l’allungamento del 3 da Valle Giulia a
viale Trastevere.
Finché il Sindaco, l’Assessore e il Presidente della
Commissione Mobilità non sapranno dare risposte a queste domande la nostra
mobilitazione via mail continuerà:
- Il tram 19 non verrà ripristinato a piazza Risorgimento?
- Il progetto del tram dell’Auditorium verrà approvato dalla Giunta Capitolina?
- La TVA sarà realizzata per intero fino a Risorgimento, come previsto dal contratto sottoscritto da Roma Capitale?
LA SECONDA MOBILITAZIONE VIA E-MAIL
A fronte delle domande poste, invitiamo i nostri lettori
nuovamente a sollecitare l’Amministrazione Capitolina attraverso i seguenti
indirizzi e-mail:
ld.gabinetto@comune.roma.it; assessorato.mobilita@comune.roma.it; eugenio.patane@comune.roma.it; segreteriacommissione.mobilita@comune.roma.it;
ccp.mobilita@comune.roma.it; giovanni.zannola@comune.roma.it; svetlana.celli@comune.roma.it; redazione@odisseaquotidiana.com
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Scarica qui il testo in formato word e pdf |
On.le Sindaco,
Egregio Assessore,
On.li Giovanni Zannola e Svetlana Celli,
le risposte ricevute da parte dell’assessore Patané e dall’on. le Zannola sui social, sono a mio avviso assolutamente insoddisfacenti rispetto alle questioni poste sulle tramvie.
In primis la questione della riattivazione della linea 19 a piazza Risorgimento è stata sostanzialmente schivata, rimanendo senza risposta al netto delle esternazioni di rito – solo a parole – favorevoli al tram.
In secondo luogo la mancata approvazione in Giunta del progetto della linea "della Musica" getta preoccupanti ombre sul futuro della rete di Prati, per la quale il MIT potrebbe esercitare il diritto di recesso delle risorse assegnate per la progettazione (cfr art. 13 Decr. Direttoriale 8060/2019). La linea dell’Auditorium, rammento, è di fondamentale importanza per il completamento della TVA, di cui si parla sempre più della possibile cancellazione del ramo per Risorgimento.
Ciò che si chiede sono risposte sostanziate dai fatti.
- Si ripristini il 19 fino a piazza Risorgimento.
- Si approvi in Giunta il progetto della tramvia della Musica.
- Si espliciti la posizione sulla diramazione per Risorgimento della TVA.
Una comunicazione sana e trasparente possono chiarire molte cose.
Con i nostri migliori saluti.
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