Bus lumaca, Roma come Bogotà: attesa media da 20 minuti

Bus lumaca, Roma come Bogotà: attesa media da 20 minuti


La Città Eterna come Bogotà. Sì, perché a Roma, come anche in Colombia, il tempo medio d'attesa alla fermata di bus, filobus, tram, metro e treni urbani è di 20 minuti, tra le capitali peggio solo Brasilia. Ma 4 passeggeri su dieci aspettano anche di più. E poi il viaggio dura quasi un'ora e venti. I pendolari: "Il nostro calvario quotidiano"


Anche di più, per il 39% degli utenti. E che si viaggi su gomma o su rotaia, in media in una giornata si passano 79 minuti sui mezzi. Rispetto alle più grandi città del mondo la Capitale non è la peggiore, ma lo è tra le principali capitali europee. 

Almeno secondo i dati degli ultimi sei mesi di Moovit, l'applicazione che fornisce informazioni in tempo reale sul trasporto pubblico locale.

Come spiega Carlo Andrea Tortorelli, ingegnere dei trasporti, "tipicamente, in questo campo, i 20 minuti d'attesa rappresentano la soglia che separa la scelta del trasporto pubblico da quella del mezzo privato. Cioè: "Devo aspettare più di 20 minuti? Prendo la macchina o un taxi". E a quel punto non c'è modo di recuperare l'utente che ha abbandonato il trasporto pubblico". Per questo, tanto per fare un esempio, Atac negli ultimi anni ha perso migliaia di passeggeri.


Bus lumaca, Roma come Bogotà: attesa media da 20 minuti
I dati di Moovit - Le attese per i mezzi pubblici
Ecco, in controtendenza, le altre città d'Europa e del mondo: a Berlino i mezzi pubblici si aspettano per 10 minuti, la metà di Roma; 11 a Città del Messico e a Mosca; 13 a Londra, 14 a Buenos Aires, a Montevideo ( capitale dell'Uruguay), a Lisbona. A New York, dove vivono 8 milioni di persone, l'attesa è di un quarto d'ora. Anche ad Ankara, in Turchia, si aspetta meno che a Roma: 16 minuti. Peggio della Capitale e di Bogotà c'è solo la capitale del Brasile: a Brasilia si rimane in banchina o sotto le paline per poco meno di mezz'ora.

Sulle vetture del trasporto pubblico a Roma (grande 1.285 chilometri quadrati) si trascorrono in media 79 minuti al giorno. Ancora secondo Moovit, che è anche partner app di Atac, a Brasilia, ampia oltre quattro volte Roma, si passano su bus o metro "solo" 17 minuti di più. Ma per Ankara e ad Atene, entrambe più grandi della Città Eterna, si parla di 71 minuti. Otto in meno. E dire che, coi loro (rispettivamente) 2.516 e 2.929 chilometri quadrati, sono grandi circa il doppio di Roma.

A Roma, però, il 22% dei passeggeri rimane sui mezzi più di 2 ore al giorno. " Impiego 2 ore e mezza per andare e tornare da lavoro - dice Andrea Castano, pendolare della Roma- Lido - A questo, però, va aggiunta la questione qualitativa del servizio: bus a fuoco, guasti, parco mezzi vecchio, spesso a bordo manca l'aria condizionata, le stazioni sono sporche, le scale mobili rotte, come anche montascale e ascensori". E infatti solo tra metro e Roma-Lido è fuori uso il 10% degli impianti.

Un dato positivo, che riguarda il 74% degli utenti che fanno un interscambio durante il loro viaggio: Roma, con una media di 680 metri, rispetto alle altre principali città della penisola, è quella che obbliga i passeggeri a camminare di meno. Un numero in linea con quello di New York ( 690 metri), migliore di quello di Parigi (740) e Mosca (790) ma peggiore di Madrid (590) e Londra (530).

Da Repubblica


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1 Commenti

Anonimo ha detto…
"Parco mezzi vecchio" sulla ferrovia Roma-Lido?! Ma de che?! Ci sono in servizio esclusivamente treni serie CAF tipo S/300 e serie MA.200, tutti convogli moderni sia cronologicamente che concettualmente. Non sono molto adatti alla Lido, d'accordo, ma questo è un altro discorso. Casomai i problemi sono altri, ossia che il parco treni disponibile è, in parte, insufficiente, come entità numerica, a coprire le esigenze di servizio della ferrovia in oggetto.
Circa la bassa velocità commerciale delle varie linee di autobus a Roma, a parte la cronica carenza di linee su rotaia (che poi è un discorso a parte) essa è da imputare essenzialmente alla scarsità di corsie preferenziali. Ricordiamoci che l'autobus in corsia protetta è un mezzo del quale è possibile anche garantire regolarità nelle frequenze ed una velocità commerciale più alta (quindi anche minori costi di esercizio), mentre l'autobus che circola in promiscuità col traffico privato è un mezzo pubblico "casuale". In alcune città francesi, le linee con corsia protetta e quelle circolanti in promiscuità hanno addirittura contabilità separate, ad evidenziare la differenza tra i due tipi di collegamenti.