#OpenDayMetroC - conosciamo la Metro automatica

Oggi sarà #OpenDayMetroC, con la visita live nelle stazioni di @TreninoBlu e quale occasione migliore per riparlare di quello che può rappresentare per Roma una metro di questo tipo? La metro Automatica ed i nuovi treni
 
 
Da #MetroForDummies - La Metro Automatica
 
Il sempre maggiore affinarsi della precisione dei dispositivi di controllo tradizionali, accompagnati al contempo dall'introduzione di nuovi sistemi di comunicazione quali la rete wireless, hanno portato alla quasi totale automazione delle metropolitane. 
 
In passato si è parlato molto dei grossi problemi di questi sistemi automatici, suscettibili facilmente a falsi allarmi. Si è creato, più o meno volutamente, un casino verso questa metropolitana. È doveroso ricordare perciò quali siano i vantaggi di una metro automatica:
  • Confort & Risparmio energetico complessivo del 20 – 25 %: I treni controllati dall’ATC hanno una frenata e una ripartenza molto più omogenea e dolce. Ciò si traduce in un maggior confort di marcia e un gran risparmio energetico complessivo.
  • Frequenza dinamica: L’assenza del macchinista a bordo consente di parcheggiare i treni lungo itronchini di manovra anche per lunghi periodi. In caso di necessità questi convogli si possono “richiamare” rapidamente in linea. Si ottengono perciò delle frequenze dinamiche, adatte alla quantità di persone da trasportare sul momento, evitando livelli di affollamento eccessivi o corse vuote.
  • Costo ridotto di manutenzione: L’automatismo della metro C non si limita certamente alla linea in quanto tale. Molte procedure all’interno del deposito, come la soffiatura delle casse e la pulizia degli esterni, sono sempre gestite dall’ATC. Se a questo dato si unisce un’usura complessiva dei rotabili e dell’armamento della linea (rotaie e linea aerea) più lento, si hanno nel complesso notevoli risparmi sulla manutenzione.
  • PAB (Porta Automatiche di Banchina): Sui giornali non si leggerà mai di cadute volontarie o accidentali sui binari della linea C perchè le porte automatiche di banchina consentono di separare la banchina dal piano del ferro (i binari). Sono  24 per ogni banchina, 48 per ogni stazione.
 
Da #MetroForDummies - I treni della Metro C
 
I nuovissimi treni della metro C, pur essendo entrati in servizio viaggiatori solo nel 2014, sono di costruzione 2011 – 2012 ad opera di Ansaldo Breda. Dotati di 6 carrozze per una capienza massima di 1200 passeggeri, questi rotabili possono sfrecciare fino alla velocità massima di 90 km/h e rallentare in prossimità della stazione fino ad arrestarsi in corrispondenza delle porte di banchina con una precisione pari a +/- 30 cm.
 
La numerazione per questi convogli automatici, non ha sequenzialità logica in quanto le singole unità non fanno parte di una composizione pre-stabilita, ma sono 6 singole carrozze assemblate permanentemente e indissolubilmente tra loro.
 
Non hanno un numero che le contraddistingue, bensì un "codice identificativo" chiamato PVID (Port VLAN Identifier) che costituisce una vera e propria matricola digitale. In pratica ogni treno ha una firma elettronica unica con la quale è riconosciuto dal sistema ATC
 
 
Da #MetroForDummies - I treni della Metro C (parte 2)
 
Attualmente la linea Pantano – Centocelle è esercitata con soli 7 treni (5 in servizio più 2 riserve). Con l’apertura della metro fino a Lodi verrà completata la consegna del primo parco rotabile in dotazione alla linea: 13 treni.
Giunti a Colosseo, per far sì che la metro entri a pieno regime, sarà necessario avere a disposizione ben 20 convogli. Tuttavia a causa dell’aumento dei costi di costruzione è stato necessario, per andare avanti con la tratta T3, tagliare alcuni treni dal contratto originario.
 
Con gli attuali treni previsti da contratto sarà possibile garantire al più un cadenzamento minimo di 6 minuti dal centro fino ad Alessandrino.
La problematica dei convogli tagliati alla T3 è nota da tempo e Roma Metropolitane, insieme a Metro C, aveva ipotizzato un finanziamento aggiuntivo a partire dal 2015 per l'acquisto dei 5 treni, finanziamento che nei fatti non è mai stato preso in considerazione dal CIPE e dagli enti finanziatori.
 

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