Roma-Lido e metro B, cronaca di una quotidiana odissea

E' la disavventura toccata in sorte a tutti i pendolari del trenino del mare, ribattezzato da social network e blog “feccia del male” o “carretta del mare”, e della metro B. Sul web i passeggeri sfogano la loro rabbia e si passano informazioni utili sui ritardi o sui guasti dei convogli. L'ultimo racconto risale al 6 luglio scorso, giornata di sciopero dei trasporti: nella fascia di garanzia treno in ritardo e metro bloccata




da http://affaritaliani.libero.it/ - Cronaca di una quotidiana odissea. Non sai quando parti, non sai quando arrivi. Se sei un pendolare della Roma- Lido puoi al massimo scommettere sui minuti di ritardo, l'ultimo guasto al convoglio, la temperatura registrata all'interno dei vagoni e il tuo grado di resistenza fisica. Perché se d'inverno si fanno i conti con la neve, il ghiaccio, i treni bloccati, le lunghe camminate lungo i binari per raggiungere la stazione di Piramide, non va certo meglio d'estate, quando, con l'aria condizionata sistematicamente rotta, si gronda a 40 gradi, assiepati nei vagoni.

Così il sogno veltroniano delle frecce del mare è stato ribattezzato di volta in volta “feccia del male”, “carretta del mare”, “sauna ambulante”. E sul web, da Facebook a Twitter passando per i blog, i pendolari si danno reciproco conforto nella rassegnazione o nella rabbia in un tripudio di sfoghi. I sopravvissuti si passano informazioni, annunciano ritardi, commentano, si improvvisano cronisti degli ordinari viaggi della speranza, dal treno Roma- Lido alla metro B. L'ultimo, registrato su odisseaquotidiana.blogspot.it, è del 6 luglio scorso. Giornata di sciopero dei trasporti.

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“Tanto prima o poi morirai. Con questo spero di non averti rovinato il weekend! Non c'è problema, a rovinarci la vita ci pensa l'intera rete metropolitana di Roma. Un viaggio allucinante post sciopero. Fasce di garanzia sverniciate senza pietà, treni stracolmi e rallentati, caldo soffocante e figuracce in serie con i turisti stranieri. Il colmo? Quando ho chiesto a un utente il perché di uno stop per qualche minuto, la risposta è stata: 'per fortuna non siamo scesi, siamo rimasti 5 minuti a bordo del treno senza aria condizionata e a porte chiuse'. Per fortuna? E se andava male?”.

E gli utenti rispondono descrivendo le banchine stracolme di Termini, i malori dei passeggeri, i commenti dei turisti increduli. Perché venerdì scorso, scattate le fasce di garanzia, si passa da una disavventura a un'altra. Dalla folla accalcata sula Roma- Lido alla metro B, rigorosamente senza aria condizionata, che rallenta e poi si ferma lasciando chiusi dentro i passeggeri.

Un film già visto. Prima del 6 luglio era capitato il 22 giugno, altra giornata di sciopero, altra disavventura. E poi ancora il 3 luglio e il 4. E mentre si moltiplicano le denunce pubbliche, le polemiche politiche e i tentativi dei comitati di avanzare una class action contro Atac, si moltiplicano sistematicamente anche i ritardi e i disagi. Provare per credere.

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