La misura rientra nel percorso europeo di riduzione dei
sussidi ai carburanti inquinanti.
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A partire da giovedì 15 maggio il Governo ha ritoccato le
accise sui carburanti, diminuendo le imposte sulla benzina e aumentando quelle
sul diesel. Correttivi nell’ordine di alcuni centesimi, ma che segna l’avvio di
un percorso di equiparazione del costo del diesel alla benzina.
Storicamente il costo ridotto del diesel ha favorito l’acquisto
di automobili con questa tipologia di trazione, ma con il varo del PNRR l’Unione
Europea ha imposto ai Paesi Membri l’obbligo di ridurre i “sussidi
ambientalmente dannosi”: per questa ragione l’Italia ha cominciato ad
avvicinare il costo del diesel e della benzina, che nel 2030 avranno lo stesso
prezzo.
Le maggiori entrate derivanti dall’aumento delle accise sul diesel verranno destinate al finanziamento del trasporto pubblico locale, dal sostegno alle imprese di trasporti a fronte del recente rinnovo del CCNL, fino all’incremento del Fondo Nazionale Trasporti.
Secondo le stime nel 2030 il
ritocco del costo del diesel potrebbe generare un gettito netto di oltre un
miliardo di euro.
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