PUMS: per Gualtieri tram incompatibili con i cantieri metro C, ma non è così

La mancata riattivazione del tram 19 fino a piazza Risorgimento è stata attribuita all'incompatibilità con i cantieri della metro C, ma la realtà è ben diversa.

PUMS: per Gualtieri tram incompatibili con i cantieri metro C, ma non è così
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Il sindaco Gualteri, incalzato da questo blog, ha rivelato che il tram 19 probabilmente non tornerà più a piazza Risorgimento: una decisione presa, a detta del primo cittadino, a causa dell'apertura dei cantieri per la realizzazione della stazione metro C di Ottaviano. Con la medesima ratio sarebbe stata decisa la rinuncia alle altre due tramvie in zona Prati previste dal PUMS, ovvero la linea Barletta-Clodio e quella di viale Angelico fino all'Auditorium, detta "della Musica". Stessa sciagura sembrerebbe essere la scusa perfetta per cancellare anche il tracciato della Termini-Vaticano-Aurelio, sia verso Risorgimento, sia verso il Centro Storico.

Rispetto a tale posizione, abbiamo approfondito l'effettiva incompatibilità dei tram con la tratta T2 metropolitana da Venezia a Clodio, non riscontrando gli ostacoli insuperabili paventati da Gualtieri.

Stando alle ultime carte progettuali disponibili, la stazione di Ottaviano metro C insisterà su un'area di cantiere grande, ma che non chiuderà completamente via Barletta: lungo il tratto di strada tra viale delle Milizie e viale Giulio Cesare resterà garantita, infatti, la circolazione su una singola corsia, che potrebbe essere temporaneamente utilizzata esclusivamente per la circolazione tramviaria in regime di senso unico alternato.

La medesima soluzione è prevista e per garantire la continuità d'esercizio del futuro tram TVA, proprio in corrispondenza di altri cantieri legati alla tratta Venezia-Farnesina della metro C: il riferimento è alla stazione di Chiesa Nuova, la cui area di cantiere impatta anche sulla circolazione veicolare di corso Vittorio Emanuele II e per la quale è stato previsto il temporaneo posizionamento dei binari della nuova tramvia al di fuori delle aree di cantiere.

La mancata riattivazione del 19 fino a piazza Risorgimento avrebbe notevoli conseguenze sull'intero assetto futuro della rete tram nella zona di Prati e di San Pietro previsto dal PUMS. L'eliminazione dell'attestamento a Risorgimento porterebbe alla mancata connessione del ramo Tassoni-Risorgimento della Termini-Vaticano-Aurelio alla rete esistente, oltre a rendere impossibile il collegamento con le nuove tramvie previste e già progettate Barletta-Clodio e Angelico-Auditorium.

L'insieme di queste conseguenze porterebbe ad un drammatico peggioramento delle prospettive future del trasporto pubblico nella zona di Prati, a causa della mancata realizzazione delle due nuove tramvie: le stime di carico delle due infrastrutture sono addirittura superiori a quelle della linea H (Anagnina-Torre Angela), che invece il Sindaco ha deciso di far avanzare nella richiesta per i finanziamenti.

Tram o metropolitana non un aut aut, come vorrebbe raccontare Gualtieri, piuttosto una sfida progettuale su come far convivere i tram con i cantieri della terza metropolitana, soluzioni già peraltro previste dal quadro economico delle spese legate alla linea C.

Una dichiarazione, quella di Gualtieri, assolutamente irricevibile se si pensa che 60 anni fa soluzioni tecniche furono trovate durante la costruzione della linea A tra il 1964 e il 1978. Ci chiediamo dunque perché con le tecniche ingegneristiche attuali non sia possibile preservare l'esercizio tramviario.

Un tram Stanga che negli anni '70 "vola" sopra la fermata Ponte Lungo

In questo contesto spiace che stimati "colleghi" come Metrovia si accontentino di soluzioni a ribasso, per non dire di resa incondizionata, lanciandosi anzitempo in proposte democristiane che bucano i nodi di interscambio tra tram e metro a Ottaviano e Clodio.

La scelta di cancellare i tram in zona Prati è di natura politica e questo è un fatto incontestabile. Una decisione che contraddice completamente quanto diceva lo stesso Gualtieri fino a qualche settimana fa e in aperto conflitto sia con il programma elettorale con il quale è stato votato che con l'approvazione, proprio da parte di questa amministrazione, dei PUMS del Comune e di Città Metropolitana.

PER QUESTA RAGIONE PROSEGUE LA MOBILITAZIONE VIA E-MAIL.

Di seguito vi lasciamo una testo da inviare ai seguenti indirizzi e-mail:

ld.gabinetto@comune.roma.it; assessorato.mobilita@comune.roma.it; eugenio.patane@comune.roma.it; segreteriacommissione.mobilita@comune.roma.it; ccp.mobilita@comune.roma.it; giovanni.zannola@comune.roma.it; svetlana.celli@comune.roma.it; redazione@odisseaquotidiana.com

Potete scegliere di inviare il testo così com'è oppure personalizzandolo come meglio ritenete.

Siate rispettosi ed educati, evitando insulti controproducenti dai quali ci dissociamo.

Scarica qui il testo in word e pdf

Egregio Sindaco, 

Egregio Assessore, 

On.li Giovanni Zannola e Svetlana Celli, 

la decisione di sospendere a tempo indeterminato il 19 e di rinunciare allo sviluppo della rete tranviaria di Prati ci ha lasciato sorpresi e delusi.  

Entrambi i PUMS, quello del Comune e quello della Città Metropolitana, approvati dall’Amministrazione, basano la loro visione strategica su un progetto di rete per il quale ogni tratta tramviaria è parte di un sistema irriducibile che non permette spezzatini (dis)funzionali.

Il mandato che vi è stato conferito dai cittadini romani e le Linee Programmatiche approvate dall’Assemblea Capitolina hanno posto lo sviluppo della rete tramviaria quale obiettivo fondamentale per una “città dove è facile muoversi”. 

In questo contesto la rinuncia al tram su via Ottaviano appare come una sconfitta per la mobilità sostenibile, soprattutto se si pensa che analoghe realizzazioni di viali “trampedonali” sono una consuetudine consolidata nelle città d’Europa: Amsterdam, Strasburgo e Brema, ma anche Milano per citare gli esempi più noti e riusciti. 

Il tram è l’unico mezzo che convive senza problemi con i pedoni, essendone le traiettorie e gli ingombri vincolati dai binari. 

Pertanto, siamo qui a chiedervi di confermare quanto questa Amministrazione ha sostenuto fino a ieri: il ritorno del tram 19 a piazza Risorgimento, ma anche il finanziamento delle nuove linee di via Barletta e della Musica, la realizzazione dei rami largo Tassoni-Risorgimento e Argentina-Termini della linea Termini-Vaticano-Aurelio. 

Solo così potremo recuperare la fiducia in questa Amministrazione che ha avuto il merito di impostare una visione chiara della mobilità cittadina. Tornare indietro non è un’opzione accettabile. 

Con i nostri migliori saluti.


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