L'intera flotta di filobus è ferma nella rimessa di Tor Pagnotta, in attesa di essere manutenuta. Anche Striscia La Notizia è tornata sulla fallimentare gestione del corridoio della mobilità
Quarantacinque filobus sono fermi nel deposito di Tor Pagnotta. Da mesi sul corridoio della Mobilità di via Laurentina, non c’è più un solo mezzo che faccia uso del sistema di elettrificazione.
Il contratto scaduto
Da maggio 2020 il contratto di manutenzione è scaduto. Il Campidoglio puntava sul suo rinnovo ma l’associazione temporanea d’impresa che lo aveva in precedenza sottoscritto, si è rifiutata di siglarlo.
Aveva chiesto delle integrazioni economiche che non sono arrivate. Di fatto, le parti in causa, non hanno più firmato alcun accordo.
Qualche speranza sulla predisposizione d'un nuovo contratto, era trapelata nel corso della commissione Mobilità di Roma Capitale svoltasi lo scorso 11 settembre.
In quell'occasione il Dipartimento Mobilità e Trasporti, aveva dichiarato di “aver ricevuto ieri sera (il 10 settembre 2020 ndr) una proposta che è alla verifica di congruità degli uffici”.
Sul risultato di quella verifica, non sono stati forniti aggiornamenti. Tuttavia il servizio non è più ripartito. Ed i 45 filobus della Breda Menarini, restano in attesa di essere riportati nel deposito di Tor Pagnotta.
Vecchie e nuove promesse
La promessa dell’assessore capitolino Pietro Calabrese di riportare su strada i filobus fermi entro il mese di giugno, è stata ampiamente disattesa.
L’aveva formulata davanti le telecamere di Striscia La Notizia. Il programma satirico di Canale 5, è riuscito a strappare una nuova promessa. “Atac farà un contratto di manutenzione per garantire che 45 siano regolarmente manutenuti” ha dichiarato Giovanni Mottura, l’amministratore unico dell'azienda di trasporto pubblico capitolino.
Questa volta, prudentemente, non sono state fornite delle date. Ma è difficile che, com'era stato annunciato nel corso dell'ultima commissione Mobilità, per il mese di novembre i mezzi elettrificati possano tornare sulla via Laurentina.
La rivoluzione fallita
Inaugurato nel luglio del 2019, il corridoio della mobilità Eur Laurentina era stato annunciato dalla Sindaca come una “piccola rivoluzione”.
Un’asserzione che i fatti hanno ampiamente smentito. Non solo per i sei mesi di totale inutilizzo della linea elettrificata. La rivoluzione è venuta meno per una concatenazione di fattori.
In primo luogo perchè, com’è stato ampiamente segnalato, ha comportato una riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico che ha finito per penalizzare i quartieri più periferici. E poi anche perchè, di filobus, in via Laurentina se ne sono visti davvero pochi.
I filobus sul corridoio della mobilità
Delle tre linee previste, solo il 74 viaggia in modalità sostenibile. Sul sito di Roma Mobilità, in occasione dell’inaugurazione del nuovo servizi, era stato spiegato che “Inizialmente, per permettere l’adeguamento di alcune fermate, le linee 72 e 73 sono gestite con bus a metano anziché con filobus”. A distanza di un anno e mezzo dall’apertura del corridoio, quelle due linee non sono state convertite al sistema elettrificato.
Ed anzi, l’unicache inizialmente lo era, quella che collega il capolinea della metro B con il quartiere di Fonte Laurentina, da maggio utilizza gli stessi autobus delle altre. A metano.
da Roma Today
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