I romani vogliono le metro (e hanno ragione)

I romani vogliono le metro (e hanno ragione)


Se in questi giorni vi è capitato di scorrere le pagine dei Social Network di assessori e consiglieri vi sarete certamente accorti di un fatto. I post, come mai prima d’ora, sono letteralmente sommersi da commenti di cittadini che chiedono a gran voce la costruzione di nuove metropolitane



Un ampio e trasversale movimento pro metro, nato anche grazie al lungo e difficile lavoro di divulgazione portato avanti da Comitati, Associazioni e singoli cittadini.

Prendiamo ad esempio l’ultimo post dell’Assessore alla Mobilità Linda Meleo:



In questo comunicato l’Assessore intende esporre gli interventi realizzati in questi anni, concentrandosi sui sicuramente utili (ma purtroppo insufficienti) progetti di “preferenziali, ciclabili, isole pedonali e ambientali” ipotizzati, portati avanti e conclusi dalla giunta negli ultimi 3 anni di attività. 

“Pedonalizzazioni e zone 30, Ztl, car sharing, mobilità elettrica, ciclabili e preferenziali: sono tutte misure volte a ridurre il traffico privato e incoraggiare nuove abitudini”, conclude l’Assessore. Ma la risposta è univoca: “Senza metropolitana non andiamo da nessuna parte”.

Può sembrare un caso isolato. Invece anche le indagini statistiche elaborate per il quadro conoscitivo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile non lasciano spazio a dubbi, dimostrando una spiccata sensibilità dei romani riguardo l’ampliamento della rete metropolitana.

Nello specifico, per il PUMS sono state elaborate due indagini, l’indagine CATI, ovvero l’indagine telefonica, e l’indagine CAWI, ovvero quella online. Si noti anzitutto che solo l’indagine CATI è statisticamente significativa e rappresentativa della popolazione romana. Tuttavia, l’indagine Online è viceversa rappresentativa della comunità che ha partecipato attivamente alle fasi partecipative del PUMS. È per questo che le due indagini hanno spesso mostrato risultati divergenti.

Agli intervistati in particolare è stato chiesto di ordinare 11 obiettivi generali secondo due criteri: il criterio della preferenza ed il criterio della priorità. Il criterio della preferenza stabilisce quale obiettivo generale è il più caro all’intervistato, il criterio della priorità stabilisce quale obiettivo generale è ritenuto, indipendentemente dalla propria preferenza, prioritario per la Città.

Inoltre, è stato chiesto agli intervistati di specificare per ognuno degli undici obiettivi generali quali obiettivi specifici si ritengono necessari perseguire al fine di ottenerne il raggiungimento.

Sia dall’indagine CATI che dall’indagine CAWI è emerso che la realizzazione di nuove linee di metro è ritenuta la principale misura per migliorare le reti e le infrastrutture del Trasporto Pubblico su gomma e su ferro (tab.1).



L’obiettivo generale di potenziare le reti e le infrastrutture del trasporto pubblico su gomma e su ferro, inoltre, si è collocato al primo posto nella graduatoria totale (tab.2), sebbene nell’indagine CATI, che ricordiamo essere quella statisticamente valida, risulti solo al quarto posto, dopo i temi della sicurezza stradale, della fluidificazione del traffico e dell’accessibilità per tutti. 

Non ci sorprende che i romani nutrano quest’attenzione su temi che riguardano direttamente il trasporto individuale, essendo quest’ultimo il modo di trasporto maggioritario non solo oggi ma anche in prospettiva di lungo periodo.



Inoltre emerge un fatto: per i cittadini romani la ciclabilità urbana in sé risulta essere un obiettivo assolutamente non urgente, tanto che in termini di priorità si trova all’ultimo posto sia nell’indagine CATI che CAWI. Il fatto è ancor più sorprendente se compariamo, nell’ambito dell’indagine online, l’indice di preferenza e l’indice di priorità. Ne emerge che i partecipanti al PUMS mostrano un’importante preferenza per la ciclabilità urbana (3° posto), ma la ritengono comunque non prioritaria (11° posto).

Possiamo presumere che questo sia determinato principalmente dalla strutturale scarsa incidenza di questa modalità di trasporto sia alle condizioni attuali, sia nelle previsioni future. Quindi, per quanto la ciclabilità possa essere sicuramente considerata un obiettivo politicamente importante e giusto da perseguire, vista anche la relativa economicità dell’investimento, difficilmente concentrare la propria campagna comunicativa spiccatamente su quel tema può incontrare, alla lunga, un successo popolare.  

Al contrario, concentrarsi sulle metropolitane e sui loro effetti benefici, sia diretti in termini di congestione e accessibilità, sia indiretti in termini di riduzione dell’incidentalità, può risultare l’unica strategia vincente tanto per questa Amministrazione, quanto per il futuro.

Il fatto è che effettivamente i Romani hanno ragione: solo le metropolitane sono in grado di sanare i problemi di congestione, accessibilità e incidentalità esistenti oggi a Roma. Non a caso, le proposte presentate dai cittadini nella fase partecipativa del PUMS sono risultate così disposte in ordine di priorità:

  1. Realizzare nuove linee metropolitane;
  2. Estendere e potenziare le linee metropolitane esistenti;
  3. Potenziare le linee ferroviarie regionali;
  4. Sviluppare la rete tramviaria nel Centro storico;
  5. Sviluppare la rete tramviaria nelle periferie.

Insomma, la Città ha dato un indirizzo chiaro e non può più attendere. Si inizi subito con la trasformazione delle ferrovie ex-concesse in metropolitane, si sblocchino il prima possibile almeno i procedimenti dei prolungamenti e della Linea D. Si dimostri, insomma, che l’Amministrazione ritene prioritario questo tema tanto quanto lo ritengono prioritario i romani. 

Da Metro X Roma



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