Benvenuti all'inferno! Il Nuovo Giornale di Ostia si "occupa" di noi - in fondo, potrebbe essere proprio questo il titolo di una delle foto scattate ieri mattina da “Loris999” - In attesa di essere “ricollocati” su un altro treno - notizie si rincorrono sul web. Con la rete che sembra trasformarsi in una sorta di piattaforma di assistenza, in cui gli utenti internauti lanciano messaggi di s.o.s. E condividono pensieri, riflessioni e drammi - Brava Valentina, hai colto lo spirito giusto...
Valentina Noseda per Il Nuovo Giornale di Ostia
“Anime traghettate all’inferno”. Il commento che ha ormai fatto il giro della rete – a “twittarlo” era, qualche mese fa, una degli oltre 300 (oltre 950, nota del redattore) “follower” de “Il trenino Roma Lido” - non è mai stato più azzeccato.
E in fondo, potrebbe essere proprio questo il titolo di una delle foto scattate ieri mattina da “Loris999”, il cui “nick”, sul blog omonimo, appare a più riprese. I pendolari come le anime dei dannati: l’immagine è potente, ma coglie il senso di un viaggiare ormai al limite della sopravvivenza. Basta gettare uno sguardo a quegli scatti. Che ritraggono gli utenti-sardine stretti uno accanto all’altro sulla banchina della stazione di Casalbernocchi. In attesa di essere “ricollocati” su un altro treno dopo essere rimasti vittima dell’ennesimo, insopportabile, guasto.
Ad aprire le danze, sul blog http://odisseaquotidiana.blogspot.it, alle 7.58 di lunedì, è Merlo1891, che scrive: “Treno rotto a Casalbernocchi, buon lunedì”. La solita ironia, per un disastro cui il popolo dei pendolari è ormai avvezzo. Tanto che Andrea, il moderatore, apre così la pagina dedicata all’incidente della mattina: “Mentre ci interroghiamo sulla Roma-Lido del futuro, ecco il presente che bussa alla nostra porta (sfondandola...): mamma mia che inferno”. Una pagina piena zeppa di commenti di altri viaggiatori.
“E come al solito ritarda #Romalido 3minuti, non si vede”, scrive alle 7.44 Loris999. Che fornisce addirittura aggiornamenti in diretta: “Sono 4 i minuti di ritardo”. Fino alla presa di coscienza delle 7.57: “Guasto alle porte a Bernocchi”. Seguita, come di consueto, da una generalizzata esasperazione: “La gente che se la prende con l’addetto sicurezza #Romalido vergogna!”. Ora è “Maudum” a condividere il disagio: “Fate arrivare una metro vuota a Casal Bernocchi!”. E anche Alet75: “Ma che abbiamo fatto di male per meritarci la #romalido? Non paghiamo il biglietto anche noi?”. Casalbernocchi e non solo. A parlare di rallentamenti e disagi sono anche i pendolari in partenza da Acilia. Tra questi “AciGlia” (“Mamma mia che inferno! Comunque pure alle 7 la situazione oggi era pesante”), GiulsF91 (“Un treno alle 7.17 e uno alle 7.23? Quello prima era in ritardo o hanno finalmente aumentato le corse sul #romalido?”) e Cicloriccio (“Romalido in ritardo! E la banchina di Acilia si riempie...buon lunedì!”).
Insomma: le notizie si rincorrono sul web. Con la rete che sembra trasformarsi in una sorta di piattaforma di assistenza, in cui gli utenti internauti lanciano messaggi di s.o.s. E condividono pensieri, riflessioni e drammi. “Accidenti stamattina sono in ritardo, arriva il treno una porta non si apre”. Inizia così il resoconto fornito ieri intorno alle 10, da Antonietta, che scrive dall’altro capo del filo: Facebook. “Alla stazione Lido centro – spiega – il treno dà i primi segnali di disservizio ma si continua fino a Casal Bernocchi, dove, dopo i vari annunci (‘Allontanarsi dalle porte’) ci fanno scendere”.
Peccato che sulla banchine “non c’è spazio”. Nel frattempo arriva un altro treno: “Ma siete sicuri che riusciremo a salirci?”. Certo: i vagoni sono pieni, come sempre, durante quei viaggi lunghi e spossanti che, ovviamente, non tradiscono gli standard. Treni lumaca, che partono sistematicamente in ritardo. E che, quando ciò non accade, procedono comunque a una velocità imbarazzante.“Singhiozzi”che diventano insopportabili quando si è costretti a fare il viaggio in piedi. Un sovraffollamento che, insieme ai fortunati detentori del posto a sedere, trasforma gli utenti della tratta di collegamento tra Roma e il XIII municipio, in un ammasso di anime stipate.
I “carri bestiame”: i viaggiatori chiamano così quei vagoni sporchi e fatiscenti. Termini comuni a una popolazione che si è ormai trasformata in una comunità unita da un unico sentire. E che per descriversi usa metafore dantesche: “Anime traghettate all’inferno”: è un ‘espressione che utilizza anche Andrea, il blogger che ha messo in collegamento centinaia di pendolari “uniti nella sventura”. “Erano quasi due mesi - dice – che non accadeva nulla. Fino a stamattina (ieri, ndr): quando in breve tempo la banchina si è trasformata in un luogo infernale. Il trasferimento obbligato dei viaggiatori ha avuto ripercussioni in termini di ritardi sull’intera linea: un fatto allarmante. C’è ancora troppa strada da fare: gli impercettibili miglioramenti di cui siamo testimoni di certo non restituiscono ai cittadini un servizio all’altezza di questa città ”.


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