Dalle nuove stazioni ai nuovi treni, l’assessore alla mobilità fa un maxi punto sullo stato dei lavori.
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Il video contiene alcune informazioni inedite, pur rivolgendosi ad un pubblico generalista con lo scopo di informare i cittadini che non conoscono l’opera: nel riassunto si elencano le caratteristiche delle 6 stazioni che completeranno la linea da Venezia a Farnesina, che saranno costruite grazie ai 3,9 miliardi di euro ottenuti nel passaggio tra i governi Draghi e Meloni.
Venendo ai contenuti per gli “insiders” della mobilità, Patané ha sottolineato l’impegno d’intesa con la commissaria di avere a Roma il primo dei nuovi treni entro dicembre 2026, smentendo di fatto il pezzo nel quale avevamo sollevato i nostri dubbi circa la possibilità materiale di rispettare questa scadenza.
Altra data che si sta cercando di traguardare in anticipo è quella dell’apertura di piazza Venezia, attualmente prevista al 2033 ma che si vorrebbe anticipare di 1-2 anni massimizzando la forza lavoro presente in cantiere. Non preoccupano i recenti ritrovamenti archeologici dell’antica via Lata, ampiamente previsti grazie alla campagna preliminare del 2008, ma che dovranno essere gestiti scavando i primi 15 metri della stazione con “pennello e scalpello”. Analoghe tempistiche, ricordiamo, interesseranno le stazioni delle tratte T2 e T1 la cui apertura è prevista al 2035. Di queste Chiesa Nuova e San Pietro saranno vere e proprie archeostazioni con musealizzazioni integrate nelle strutture, mentre Ottaviano e Clodio avranno una musealizzazione diffusa più simile a quella di San Giovanni.
Tornando alla più “vicina” tratta T3 San Giovanni-Colosseo, Patané ha promesso per ottobre un openday per conoscere le nuove fermate da vicino, mentre l’apertura al servizio viaggiatori è prevista per la fine di novembre/primi di dicembre.
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