Le dichiarazioni di Patané si intrecciano con l’ultimo
rapporto della commissaria. Tra carte incomplete e difficoltà tecniche, ecco
a che punto è veramente il progetto.
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A seguito della redazione del rendiconto 2025, aggiornato al
30 giugno, delle attività sulle nuove tramvie di Roma da parte della
commissaria straordinaria e del video dell’assessore Patané, abbiamo deciso di
pubblicare due approfondimenti dedicati alle nuove linee di Roma.
La TVA, in particolare, merita un approfondimento a parte rispetto
alle altre linee (che saranno l’oggetto del secondo articolo) per la
complessità e le difficoltà che la questa tramvia sta attraversando.
Ripartendo dall’aggiudicazione di dicembre 2023, i lavori
sarebbero dovuti partire nell’estate del 2024, salvo essere rimandati più
volte, in ultimo a settembre 2025.
Leggendo il report della Commissaria, i rapporti con le
società vincitrici dell’appalto non sono stati affatto sereni:
Stanti i ritardi maturati per l’avvio delle attività relative ai servizi di direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione affidati, il 2 dicembre 2024 la scrivente Commissaria straordinaria ha chiesto ad INVITALIA Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. sulla base dell’apposito parere precontenzioso del 31 gennaio 2024 n. 51 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione la possibilità di revocare l’aggiudicazione definitiva a causa del mancato adempimento dell’operatore economico all’avvio dei lavori in urgenza antecedentemente alla stipula del contratto in particolare per le opere realizzate in ambito PNRR stante anche la convocazione del 30 dicembre 2024 di apposita riunione presso il campidoglio il 10 gennaio per fare il punto sullo stato di attuazione delle Tranvie con particolare riferimento a quelle inserite nel PNRR.
La citata Centrale di Committenza come concordato in occasione dell’incontro del 4 dicembre 2024 ha trasmesso il 18 dicembre 2024 le bozze di richiesta di integrazione documentale a firma della Stazione Appaltante contenenti la formale diffida ad adempiere nei confronti degli operatori economici aggiudicatari dei servizi di ingegneria sia per la tranvia TVA che per la Tranvia Togliatti pena la revoca delle aggiudicazioni ai sensi dell’articolo 18, comma 6 del Codice dei Contratti, l’escussione della garanzia provvisoria ai sensi dell’articolo 106, co. 6 del Codice dei Contratti e la contestuale segnalazione ad ANAC.
In base a ciò che si intuisce dalle parole della commissaria,
la TVA avrebbe ereditato il “peccato originale” di un progetto preliminare non
propriamente ben redatto, con scelte progettuali – tra cui il passaggio davanti
il Santo Spirito e i binari al lato di Corso Vittorio Emanuele II – che sono
stati per forza di cose riviste in sede definitiva. Ad esempio, anziché realizzare
la “rotatoria tramviaria” sui ponti PASA e Vittorio Emanuele II, nella revisione
progettuale è stato previsto un semplice bivio a Y che consentirà di evitare di
toccare l’ingresso dell’ospedale. Su Corso Vittorio Emanuele II, invece, i
binari sono stati riposizionati al centro strada.
Altri ritardi hanno riguardato la progettazione esecutiva
delle fasi funzionali (attualmente due: la prima Giureconsulti-Porta Cavalleggeri,
la seconda Porta Cavalleggeri/Risorgimento-Termini più il deposito Micara) e,
conseguentemente le conferenze dei servizi decisorie.
Si dovevano svolgere due Conferenze di Servizi decisorie per le 2 fasi, sul progetto definitivo, la prima tra fine novembre e dicembre 2024 e la seconda tra gennaio e febbraio 2025, ma come noto la prima conferenza dei servizi è partita solo lo scorso gennaio 2025, anche in questo caso non senza problemi.
Il 9 gennaio 2025 è stato comunicato al raggruppamento aggiudicatario di aver ricevuto numerose segnalazioni dagli enti invitati alla Conferenza di Servizi sulla carenza della documentazione consegnata in particolare la presenza di cartelle vuote o la mancanza di elaborati invece indicati nell’elenco elaborati oppure la mancanza di documenti fondamentali per la valutazione dell’intervento pertanto è stata chiesta l’immediata integrazione degli elaborati.
[…]
Il 10 aprile 2025 il raggruppamento aggiudicatario ha trasmesso parte dei computi metrici estimativi del progetto definitivo relativo alla 1° fase tratta Giureconsulti-Cavalleggeri oggetto di conferenza di servizi decisoria da cui e stato possibile accertare, anche per la risoluzione delle interferenze con i sotto servizi, un incremento delle opere come progettate non compatibile con le risorse disponibili e non preventivamente comunicate ne come proposte di soluzioni progettuali integrative ne come variazioni derivanti da fatti imprevedibili e i nuovi prezzi proposti non risultano congruiti e concordati con la Direzione dell’esecuzione della fase di progettazione.
[…]
Il 7 aprile 2025, acquisiti i pareri necessari, è stato preso atto della conclusione con esito positivo con prescrizioni della Conferenza di Servizi decisoria ma a tutt’oggi sul progetto definitivo non si è ancora potuta concludere l’attività di verifica stante la presentazione di un computo metrico estimativo con valutazioni economiche nettamente superiori alle previsioni del PFTE che è ancora in fase di valutazione da parte del Direttore dell’esecuzione della fase di progettazione e del responsabile unico del progetto della stazione appaltante.
[…]
Pertanto alla data della presente relazione non si è potuto procedere all’approvazione del progetto definitivo di 1° fase ed attivare la relativa progettazione esecutiva.
La progettazione della seconda fase consegnata il 3 febbraio 2025 doveva essere consegnata nel termine di 45gg ma a tutt’oggi non è stata consegnata.
Il raggruppamento aggiudicatario ha firmato con riserva sia il Verbale di consegna della progettazione di 1° fase che di 2° fase.
È proprio a causa della mancata consegna della progettazione
esecutiva che il 13 giugno scorso il Dipartimento Mobilità e la Commissaria
hanno scritto al MIT, chiedendo lo scorporo degli obiettivi PNRR: in
particolare la richiesta è quella di cancellare la costruzione dei 2,8 km di
linea Giureconsulti-Porta Cavalleggeri, attribuendo alla TVA uno dei due obiettivi PNRR della Togliatti (ovvero la costruzione di 8 km di linea più la
consegna di 10 tram, che andrebbero intestati alla TVA).
Secondo la Commissaria, attualmente, si prevede di iniziare
lo spostamento dei sottoservizi per la 1° fase a settembre 2025 e iniziare i
lavori dal parcamento di Micara, una volta approvato il progetto esecutivo, nell’aprile
del 2026.
Tutto questo nel limite delle criticità evidenziate dalla
Commissaria, che riportiamo così come descritte:
Molteplici lavori in corso collegati agli eventi giubilari che hanno interferito con la tratta Termini-Venezia (PNRR) e che hanno portato a individuare la 1° fase dei Lavori PNRR nella Tratta Piazza Giureconsulti /Largo Micara/Vaticano di 2,8 km al cui interno era compresa la tratta di 2 Km per l’obiettivo PNRR;
Intervenuto Decreto n.65 in data 02/04/2024 con cui il Ministero della Cultura ha dichiarato d’interesse culturale, ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. n.42/2004 e ss.mm.ii., lo spazio aperto urbano denominato “via Nazionale”.
Contenzioso instaurato fin dall’inizio della progettazione dal raggruppamento aggiudicatario;
Ritardi nello sviluppo del progetto definitivo di 1° Fase che alla data della presente relazione risulta ancora non completato e verificato. Tale ritardo ha comportato la proposta al Ministero delle infrastrutture e Trasporti di una ulteriore modifica dell’obiettivo PNRR da assicurare entro il 30 giugno 2026 fissato dall’Europa inserendo il target della fornitura di 10 tram;
Persistente difficoltà nello sviluppo della progettazione definitiva ed esecutiva dell’intera travia da parte del raggruppamento aggiudicatario;
Definizione dell’acquisto di largo Cardinal Clemente Micara, distinta al N.C.T. al foglio 431, particelle nn. 32/P, 36/P, 42/P, 303/P e 412/P, della superficie di mq. 9.802,75 ancora non perfezionato;
Interferenze con i sotto servizi di difficile individuazione per localizzazione e profondità di cui è necessario lo spostamento da sotto l’impronta della tranvia con conseguente necessità di individuare soluzioni progettuali anche di particolare onerosità compatibili con lo sviluppo delle opere della tranvia e il mantenimento dei flussi di traffico pubblici e privati visto che l’intervento si sviluppa, tutto, in zone centrali della città densamente urbanizzate;
Mancanza di personale interno alla stazione appaltante per supportare il responsabile unico di progetto della stazione appaltante.
Insomma, il futuro della tramvia TVA è ancora tutto da scrivere.
D’altra parte altrimenti la storia non poteva andare, visto che analoghi
problemi si stanno riscontrando sulla linea della Togliatti e in ragione del
fatto a che a Roma era più di 30 anni che non si faceva una nuova tramvia.
E parallelamente alle questioni tecniche, c’è un tema serio
di comunicazione da parte del Campidoglio che è stato sottovalutato e che a
portato, a posteriori, ad una mancanza generale di fiducia nella quale si è
inserito il gossip politico. Esserci inseriti in questo filone è un errore del
quale non possiamo che chiedere scusa ai nostri lettori.
Dunque, ben vengano dunque iniziative come quella dei video
dell’assessore Patané. Non è più possibile permettersi, nel caso della TVA,
errori di comunicazione, come le varianti in corso d’opera che se annunciate in
anticipo sono percepite come gestite e gestibili, se ricavate a posteriori come
cattive notizie.
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