#AutobusDiRoma - Dodicesima puntata: i Tecnobus Gulliver sono gli iconici minibus elettrici del centro storico, in servizio dal 1996.
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I Tecnobus Gulliver sono i minibus elettrici a servizio delle linee del Centro Storico. Con i loro 5,3 metri di lunghezza e soli 2,03 metri di larghezza, riescono a transitare senza problemi anche nei vicoli più stretti e a effettuare le curve più anguste. Possono trasportare fino a 30 persone, di cui 8 sedute, sono dotati di un'unica porta passeggeri di grandi dimensioni con apertura a libretto, cabina di guida separata dal vano passeggeri e con accesso riservato al personale autista. Si tratta di microbus realizzati dalla Tecnobus, azienda specializzata nella realizzazione di veicoli elettrici con sede a Frosinone che è stata recentemente acquistata dalla ICAP Group di Latina, che per il futuro sta studiando interessanti applicazioni su questo modello.
La versione acquistata da Atac a partire dal 2008 è la più recente U530 che dispone anche di un posto per le sedie a rotelle e di un impianto di aria condizionata per il vano passeggeri. I veicoli hanno un'autonomia di 130km e sono dotati di pacchi batterie estraibili sul retro del bus, permettendo così di cambiare le batterie in pochi minuti garantendo così una circolazione pressoché illimitata grazie allo swap&go.
I minibus elettrici sono assegnati alla rimessa Trastevere, situata in un'area strategica nel cuore di Roma, tanto che presso tale sede sono in corso i lavori di adeguamento per poter ospitare alcuni autobus elettrici da 12 metri di lunghezza. Tuttavia, nell'anno 2009 all'interno di tale deposito scoppiò un incendio che distrusse tutti e 30 i Gulliver appartenenti alla serie 601-630, all'epoca con pochi mesi di servizio e in fase di consegna. Tale episodio comportò la sospensione della fornitura (che inizialmente prevedeva 100 minibus e il potenziamento della rete delle linee elettriche) e la rimodulazione delle linee 116, 117, 119 e 125 per oltre un anno, fino all'arrivo delle restanti unità per sostituire sia i precedenti U500 e U520 (serie 01-53, sopravvissuti all'incendio e all'epoca accantonati) che i 30 U530 incendiati, ridimensionando fortemente le strategie di ampliamento delle linee a emissioni zero inizialmente previste per ridursi a una mera sostituzione della precedente flotta senza alcuna estensione della rete.
Fu così che nel 2010 i Gulliver sostituirono...i Gulliver. Ed è proprio sulle serie precedenti che è interessante fare un piccolo approfondimento. Poiché a Roma questo modello era presente già a partire dal 1996, quando l'azienda municipalizzata, per sostituire gli allora datati Iveco 40.10 TurboDaily Cacciamali serie 50-57 del 1986 utilizzati in via pressoché esclusiva sul 119, si affidò a Tecnobus per rinnovare e ampliare la flotta. Fu così che, nel biennio 1996-97, giunsero 40 Gulliver U500 ESP, numerati nella serie 01-40 e furono istituite le linee 116, 116T e 117 in aggiunta al 119. Questi microbus furono gli ultimi ad essere stati consegnati nello storico arancione ministeriale, livrea che a onor del vero mantennero solo per pochissimi anni in favore di una nuova colorazione specifica a sfondo bianco e fasce laterali verdi, pur mantenendo porzioni di arancione sulle testate, all'epoca ancora obbligatorie a livello ministeriale.
Nel 2000 la flotta fu ampliata con ulteriori 3 U500 consegnati ancora in arancione ministeriale: 41-42 erano in realtà di seconda mano risalenti al 1992 in quanto provenienti dalla SEPSA di Napoli e restituiti a Tecnobus pochi anni dopo, mentre la 43 era di nuova costruzione. Queste tre unità non ricevettero mai la colorazione bianco-verde e con la loro dismissione avvenuta nel 2009 si estinse a Roma la storica livrea arancione.
La dismissione per entrambe le serie avvenne nell'anno 2009, e coincise esattamente con l'incendio avvenuto all'interno della rimessa Trastevere. Dei 53 minibus di prima e seconda generazione sopravvissero solo le unità 24 (venduta alla reggia di Caserta), 48 e 49. Queste ultime rimasero in ambito Atac e furono trasformate in biglietterie mobili e utilizzate ancora per alcuni anni, fino al 2015.
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