Ferrovie: ecco come chiudere la Circle Line

Invertire la linea locale e la linea merci potrebbe consentire di salvare l’Anello Ferroviario senza troppi compromessi.

Ferrovie: ecco come chiudere la Circle Line

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Come ben noto, l’attuale amministrazione comunale e le Ferrovie sono in aperto scontro con la prima che accusa le seconde dell’eccessiva lentezza nella messa a terra degli investimenti. Tra gli oggetti del contendere c’è anche la chiusura dell’Anello Ferroviario. Da una parte le Ferrovie propongono una soluzione ad “anello aperto”, con i treni che a Tiburtina fermerebbero ai binari bassi verso Tuscolana e sui binari alti vero Vigna Clara, dall’altra parte il Comune auspica un vero anello chiuso ed è pronto a mettere il proprio veto sull’attuale progetto.

A partire dal 12 maggio scorso lo spostamento parziale deibinari della linea locale, utilizzata dai regionali, sui binari della linea indipendente merci ha certificato la fattibilità della soluzione che avevamo proposto qualche tempo fa.

La sintesi della proposta è la seguente: attraverso l’inserimento di scambi a croce tra il Pigneto e Tiburtina, all’altezza di via Ettore Fieramosca si potrebbero invertire binari della linea locale con quelli della linea merci.

A fronte di un modesto investimento, si avrebbe il notevole vantaggio di chiudere l’Anello Ferroviario sfruttando l’attuale progetto che prevede innesto all’altezza di Val D’Ala. Nel breve periodo l’attuazione di questa misura consentirebbe di valorizzare questa fermata, attualmente scarsamente utilizzata ma strategica sia per gli abitanti del III municipio, sia in ottica metro D, inserendo stabilmente i servizi della FL1. Guardando a sud Pigneto continuerebbe ad essere servita dai treni della FL1, che passerebbero nuovamente sull’attuale linea locale grazie agli scambi, senza necessità di quadruplicare la stazione (cosa che realisticamente non si farà mai). I treni merci, infine, potrebbero continuare ad avere una linea dedicata.


FL1 (giallo) e Merci (blu) - Attualità e proposta
Il grande difetto di questa proposta sta nell’imbuto che si creerebbe nell’incrocio a raso tra le due linee su via Fieramosca, purtroppo superabile solo con un salto del montone la cui fattibilità ci è abbastanza dubbia: parliamo comunque di un tratto di una lunghezza limitata di non più di 300 metri di binario, i cui effetti potrebbero essere gestibili. Altra criticità è l'abbandono di Nomentana da parte della FL1, che tuttavia sarebbe risolvibile con la costruzione di nuove banchine.

La realizzazione di questa inversione sarebbe utile anche senza la chiusura dell’Anello, in quanto consentirebbe di servire Val D’Ala con la FL1, più che decuplicando l’attuale misera offerta di 6 coppie di corse.

Certamente è necessario che le Ferrovie rivedano le proprie previsioni sul nodo ferroviario di Roma, accelerando sugli investimenti in essere e ascoltando le richieste dell’amministrazione comunale.


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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Che poi a Nomentana i binari 3 e 4 sono già dotati di banchina. Mi ricordo quando qualche treno ci fermava, anni fa. Non capisco come mai i treni diretti a Val d'Ala non lo facciano più. Forse non sono rialzate? Ma in altre stazioni questo non è un impedimento, visto che è unicamente un disagio per i passeggeri disabili.