Stando alla bozza del nuovo Piano Economico e Finanziario Atac potrà contare su maggiori ricavi derivanti dall’aumento della sosta tariffata e della nuova congestion charge.
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È di qualche giorno fa la discussione con la relativa approvazione in commissione mobilità della bozza del nuovo contratto di servizio di Atac, il poderoso documento formato da 49 articoli, 2 appendici e
11 allegati che regolerà i rapporti tra la municipalizzata dei trasporti e Roma
Capitale fino al 31 dicembre 2027.
Nell’ambito delle bozze circolate si evince, rispetto al Piano Economico Finanziario, che Atac godrà di un aumento dei ricavi conseguente alle politiche per la mobilità che il Comune di Roma si è impegnato attuare nell’immediato futuro. Stando al testo della bozza:
Le ipotesi adottate alla base della stima dei ricavi da traffico prospettici delineano uno scenario di un recupero progressivo dei viaggiatori trasportati, stimando che si superino i volumi di ricavi ante-Covid già nel 2024. Ciò si ritiene possibile grazie all’effetto combinato di diversi fattori, tra i quali:
Nuove politiche di mobilità individuate da Roma Capitale nel PGTU 2015 relativamente alla revisione della sosta tariffata nel 2024 e all’introduzione di una congestion charge nel 2026.
Due misure che non sono nuove tra le desiderata del
Campidoglio e che dovrebbero portare alle casse di Atac un aumento di 3,1
milioni di biglietti venduti nel 2025 e 6,8 nelle successive annualità 2026 e
2027.
Sulla revisione delle tariffe di sosta tariffata, già nel 2021 Gualtieri aveva provato a proporre l’aumento della tariffa oraria da 1,00 a 1,20€ con l’abolizione contestuale dell’agevolazione giornaliera a 4€ per 8 ore. Sul tema il sindaco aveva poi ingranato la retromarcia, smentendo le voci trapelate dal Campidoglio come “indiscrezioni prive di fondamento”.
Per quanto concerne la Congestione Charge, si tratta di un progetto già finanziato dal DPCM Giubileo che prevede l’implementazione di un sistema di pagamento nella ZTL VAM (Veicolo a Motore) per i veicoli di grossa dimensione, che causano congestione stradale (congestion), o a elevato impatto ambientale con conseguente aggravio di emissioni nocive (pollution). L’ultima volta che si è parlato di questa misura è stato in una commissione di fine 2023, durante la quale era stata posta come milestone l’attivazione a partire dalla seconda metà del 2025. Dal canto proprio l'assessore alla mobilità Patané ha dichiarato, sulle pagine di oggi de Il Tempo, che di congestion charge "non se ne sta parlando", andando in contraddizione con parte dei contenuti del contratto di servizio appena presentato in commissione mobilità.
Tuttavia, considerato il rinvio della ZTL Fascia Verde a causa delle proteste, non è detto che queste due misure siano effettivamente attuate, con possibili ripercussioni anche sull'equilibrio economico del contratto di servizio di Atac.
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