Metro Colosseo, la polizia locale ha sbagliato

La notizia della persona portata in braccio dagli agenti della polizia locale, rimbalzata sulle pagine di tutti i quotidiani locali, è frutto di una decisione errata e di una ricostruzione di cronaca pretestuosa.
 

Che la metropolitana di Roma abbia molti problemi agli ascensori e alle scale mobili è piuttosto evidente. Il recente report dell'ACoS ha evidenziato un tasso di accessibilità inferiore al 70% sulle linee A e B, tale da limitare l'uso delle metropolitane da parte dei turisti anziani, come sollevato dalla stessa Agenzia in un altro focus.

L'episodio verificatosi ieri, con una persona disabile portata in braccio dagli agenti della polizia locale dall'accesso di largo Agnesi alla stazione Colosseo, sembrerebbe, quindi, l'ennesima conferma di questa triste realtà.

Consultando, tuttavia, le carte del recente bando per la manutenzione degli impianti di traslazione ed il comunicato stampa che l'Atac ha diramato, si evince che la metro Colosseo non è dotata di ascensori tra largo Agnesi e la stazione (ma solo di due montascale tra piazza del Colosseo e le banchine). La scala mobile "incriminata" inoltre, benché ferma da oltre un anno, di norma funziona in salita e non in discesa.

Stando a questi fatti, gli agenti di polizia locale avrebbero dovuto indicare alla turista, eventualmente scortandola, un percorso esterno alla stazione lungo via Nicola Salvi.

Naturalmente è lecito riflettere sul perché non ci sia un ascensore tra largo Agnesi ed il Colosseo e che non ci sia la previsione di installarne uno neanche dopo l'arrivo della metro C, ma addossare la colpa ad Atac, come fatto pretestuosamente da alcune testate giornalistiche, non ci sembra affatto corretto. 

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