Metro 2040: servono 20 miliardi per il futuro della Capitale

Roma ha bisogno di 20 miliardi e una visione a lungo termine per colmare il gap infrastrutturale ed essere al passo con le altre capitali europee.

Sebbene il Giubileo 2025 sia alla fine, con il rush finale tra le opere da completare e quelle rimandate al 2026, da questo blog sentiamo la necessità di lanciare un alert.

Metro 2040 è un appello a immaginare già da ora la nuova rete dell’underground capitolino in vista di un futuro che deve vedere una Roma all’avanguardia e pronta alle nuove sfide.

Sì, perché Roma deve dotarsi di una rete di infrastrutture che consenta di ridurre il traffico, migliorare la qualità della vita, dell’aria e di gestire al meglio grandi eventi come il Giubileo o, chissà, le Olimpiadi.

Completamento delle tratte T1/T2 della linea C. Il cronoprogramma prevede l’apertura dei lavori della linea C a fine 2025, con l’attivazione prevista dopo 10 anni nel 2035. Questa è l’unica infrastruttura metropolitana che ormai ha la certezza di essere realizzata ma sarà importante che vengano rispettati i tempi previsti, in particolare per la stazione Venezia che dovrà essere pronta per il Giubileo 2033. Il costo complessivo per il completamento della linea C è intorno ai 4 miliardi;

Attivazione del prolungamento Battistini-Torrevecchia della metro A. La project review è attualmente in fase di aggiudicazione e con il finanziamento nella Legge di Bilancio 2025 sarebbe persino possibile aprire la metro entro l’Anno Santo, trattandosi di un prolungamento periferico. Il costo per la realizzazione dell’opera sarebbe di all’incirca 1 miliardo di euro;

Prolungamento Torrevecchia-Montespaccato e Bembo-Monte Mario della Metro A. Dopo il prolungamento a Torrevecchia, la linea A non deve fermarsi. Come già predisposto dal PUMS, la linea dovrà essere prolungata fino ad Acquafredda. Inoltre, al fine di ridurre i costi complessivi, sarebbe utile progettare e realizzare congiuntamente anche la diramazione che da Bembo giungerebbe alla stazione Monte Mario per interscambiare con la FL3. Il costo dell’intera opera sarebbe di circa 2 miliardi e qualora si lavorasse in continuità al prolungamento Battistini-Torrevecchia, l’obiettivo di realizzarla entro il 2040 sarebbe facilmente raggiungibile;

Avvio dei lavori della linea D. Si tratta di un obiettivo ambizioso, visto che la quarta metropolitana è ancora nella fase di stesura del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP). Ipotizzando che il DOCFAP sia completato entro la fine del 2025, si potrebbe già procedere alla progettazione preliminare già nel corso del 2026, magari con risorse comunali per accelerare i tempi. Conseguentemente, si avrebbe un progetto pronto nel 2027 per poter avviare le discussioni con il Ministero per accedere ai finanziamenti in vista della legge di bilancio 2028. A quel punto si potrà procedere con la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera per la quale serviranno oltre 10 anni di lavori. Sarà cruciale evitare di ripetere gli stessi errori fatti con metro C dove lo spezzettamento della linea in mini-tratte ha comportato ritardi enormi nella realizzazione della linea. La partita dei finanziamenti sarà la più critica ma anche quella in cui Roma deve dimostrare di essere all’altezza delle altre grandi città. Infatti, considerando che la realizzazione dell’intera linea D verrebbe a costare circa 10 miliardi di euro, sarà necessario anche dover ricorrere a finanziamenti privati in analogia a quanto già fatto a Milano per M4 e M5;

Attivazione della project review del prolungamento Rebibbia-Casal Monastero della metro B. Si recupererà l'originale configurazione a 3 stazioni (S. Basilio, Torraccia e Casal Monastero) ed il relativo deposito integrativo a Casal Monastero necessario per riequilibrare la saturazione della rimessa di Magliana Nuova. Si tratta di dover aggiornare un progetto già realizzato e costruire 2,8 km di linea quindi l’idea di attivare questo prolungamento per il Giubileo del 2033 non è poi tanto utopistica. L’investimento complessivo ammonterebbe a circa 1 miliardo di euro che potrebbe essere coperto mediante un finanziamento della Banca Europea degli Investimenti (BEI).

Prolungamento della metro B verso Cecchignola e l’Ardeatina. L’idea è nuova, recentemente nell’ambito dello studio delle alternative progettuali per la linea D, ma già piace. Per una volta a Roma, potrebbe essere realizzata un’infrastruttura in coesione a quello che è lo sviluppo urbano della città. Infatti, nell’area della Cecchignola e di Vigna Murata è in corso una massiccia costruzione di edifici che saranno adibiti a uso residenziale. Di conseguenza, nel giro di pochi anni, la domanda di mobilità della zona potrebbe non essere più soddisfatta adeguatamente e quindi è necessario iniziare a prevedere un prolungamento della metro B da Laurentina passi per Fonte Meravigliosa, Cecchignola, Tor Pagnotta fino a giungere all’Ardeatina (altezza GRA). Il prolungamento sarebbe di poco meno di 5 km e il costo sarebbe di oltre 2 miliardi di euro.

Diramazione della Metro B da Eur Palasport a Spinaceto. Sempre nell’ambito del DOCFAP per la metro D, è spuntata l’ipotesi di servire i popolatissimi quartieri di Torrino, Mezzocammino e Spinaceto mediante una diramazione della metro B. La diramazione sarebbe lunga oltre 6 km per un costo complessivo di circa 3 miliardi di euro.

Insomma, il piano è ambizioso e per realizzare tutto serviranno quasi 20 miliardi di euro ma solo iniziando a pianificare e progettare si potrà di volta per volta richiedere i finanziamenti necessari a realizzare ciascuna infrastruttura per completare il piano e, pertanto, se non cominciamo da oggi a pensare la mobilità del domani, Roma non potrà mai recuperare l’ampio deficit di infrastrutture che la separano dalle altre capitali europee.


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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Perché i progetti devono essere sempre al ribasso?

Mi riferisco ad esempio alla diramazione Torrevecchia - Acquafredda della Metro A: perché non prevedere fin da subito l'allaccio alle FL - Stazione Aurelia?

O ancora: la diramazione Rebibbia Casal Monastero, da considerarsi fino a Setteville come da recenti proposte anche di autorità comunali e municipali.

Altro esempio: la Metro C, su cui ci si ferma all'ipotesi di tracciato esistente, senza neanche citare le ulteriori necessarie estensioni (es. Farnesina-La Giustiniana; possibili diramazioni).

O ancora: perché non prevedere prolungamenti della Metro A a sud (es. Anagnina - Morena - Villa Senni, gran parte in superficie)?

Oppure, la diramazione sud della Roma Lido (già prevista su Fiumicino, ma orientabile anche altrove) che fine ha fatto?

Un blog di mobilità dovrebbe sì riepilogare le ipotesi esistenti - e il lavoro che fate è meritorio - ma anche suggerire le necessarie estensioni, visto che in base alle sole ipotesi attualmente allo studio / in fase progettuale ci sarebbe ancora una grande carenza di infrastruttura e alcune opportunità offerte dalle stesse estensioni ipotizzate non sarebbero sfruttate.
Anonimo ha detto…
Sono in parte d'accordo con te, mi sono sempre chiesto perché il prolungamento della Metro A ad Acquafredda non arrivi direttamente ad Aurelia FS, poco più a Sud, e perché non venga prolungata dall'altro lato (Anagnina) di un paio di km, riguardo alle diramazioni però bisogna considerare che esse sono un'arma a doppio taglio: sfioccare la B a piazza Bologna ha dimezzato la capacità di trasporto da e verso la stazione Tiburtina, stessa cosa farebbe la diramazione della Roma-Lido per Fiumicino dimezzando le frequenze per Ostia, tra l'altro l'aeroporto dispone di un collegamento ferroviario ad oggi decisamente più efficiente della Roma-Lido, lo stesso accadrebbe sulla linea C con le proposte diramazioni per Tor di Quinto (inutile se venisse realizzata la stazione di scambio sull'anello ferroviario "Giuochi Istmici") e Ponte Mammolo (sfioccare la C prima di Grotte Celoni è follia in base al traffico previsto); sarebbe molto più utile la fantomatica diramazione da piazzale Clodio a Casal del Marmo, di cui si parla in maniera fumosa nel PUMS e che Retrovia ha ripreso nel suo progetto