Rete bus periferica: il caso stipendi finisce in commissione mobilità

Sul banco degli imputati la Roma TPL, ma anche SAP, BIS e Tuscia. Ecco gli impegni presi.

Rete bus periferica: il caso stipendi finisce in commissione mobilità

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Il caso del ritardo del pagamento degli stipendi, sia pregressi, sia in essere, degli autisti della rete bus periferica è stato oggetto dell’ultima commissione mobilità guidata da Giovanni Zannola.

In una lunga seduta fiume, l’Amministrazione Capitolina ha voluto vederci chiaro sulla situazione debitoria del gestore uscente Roma TPL, ma anche sul ritardo nell’erogazione degli stipendi da parte di SAP, BIS e Tuscia.

A tal proposito Zannola, evidentemente stizzito dalla situazione, ha rammentato che il Dipartimento Mobilità è in assoluta regolarità sul tema dei pagamenti, pur ribadendo che un eventuale ritardo non possa riverberarsi sui lavoratori: “Non è che se il Comune ritarda di due giorni, allora le aziende non pagano gli autisti”, ha chiosato Zannola.

In questo contesto il presidente ha ricordato che seguiranno sia una commissione dedicata all’esercizio, stante le criticità riscontrate soprattutto sul lotto ovest, sia un tavolo tecnico per l’emissione delle tessere di libera circolazione di cui il personale attualmente non è dotato.

Un impegno chiaro, quello di Zannola, che ha paventato la possibilità di rescindere il contratto di servizio qualora “fosse necessario convocare il 9 di ogni mese una commissione per rendere puntuale il pagamento degli stipendi”.

Rispetto a tali considerazioni, i sindacati hanno rincarato la dose, rammentando che i “piccoli ritardi amministrativi” nel pagamento degli stipendi previsti per il 10 di ogni mese si sono tradotti in 5 giorni di rinvii prima di ricevere il bonifico sul conto corrente. Preoccupazione c’è anche per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori, soprattutto del lotto ovest, dove i mezzi sono più fatiscenti e le attese dilatate.

A tali domande, il presidente di Autoservizi Troiani, finora l’unica società che si è distinta per la puntualità del pagamento degli onorari e per velocità di rinnovo della flotta, si è preso l’impegno in quanto capogruppo del lotto 1 – est di sollecitare SAP ad un maggior rigore nel versamento degli stipendi.

Una promessa analoga è stata quella presa da BIS, in rappresentanza del lotto 2 – ovest, che contestualmente ha ribadito la consegna di altri 100 nuovi bus elettrici entro la fine di marzo.

Altra partita di giro riguarda, invece, le spettanze ancora non versate dal vecchio gestore Roma TPL: secondo il presidente della società la liquidazione del TFR sarebbe partita nei confronti della maggior parte degli ex autisti. Per quanto riguarda le partite sui fondi pensione, Roma TPL si è impegnata a versare entro 60 giorni i contributi non corrisposti, mentre per quanto riguarda il fondo di tesoreria INPS, il rilascio è subordinato all’emissione di un database da parte della Roma TPL che dovrebbe essere pronto entro il prossimo mese.

I sindacati hanno, a tal proposito, rappresentato la situazione disastrosa degli ex autisti della consorziata Mauritius, la maggior parte dei quali passati in Roma TPL e, successivamente, presso i nuovi gestori. A tal proposito le organizzazioni hanno ricordato che alcuni lavoratori non hanno avuto possibilità di firmare il contratto, restando disoccupati. Anche su questo tema sarà necessario fare chiarezza.

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Io sono andato via da SAP a Settembre 2023 e ancora non vedo un euro dei quadi 8 mila che mancano da versare al mio findo pensione