La commissione mobilità del XV municipio ha fatto il punto
sull’opera.
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Dopo l’aggiudicazione della gara, avvenuta lo scorso giugno, entrerà a breve nel vivo il raddoppio della linea Valle Aurelia-Vigna Clara, facente parte del lotto 1A del completamento dell’anello ferroviario di Roma.
Stando a quanto riferito dai rappresentati di RFI,
attualmente il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) formato da MI.COS.
S.p.A/MACEG S.r.l., GEMA S.p.A. e SALCEF S.p.A. stanno lavorando sul progetto
esecutivo che sarà consegnato al committente a marzo.
A valle nelle necessarie verifiche tecniche, da settembre
cominceranno i lavori effettivi per il raddoppio del binario che avranno una durata
di 15 mesi (fine lavori prevista per fine 2026). Tra pre-esercizio e collaudi
ANSFISA il primo treno potrà marciare solo dal primo trimestre del 2027.
Rispetto a tali tempistiche il presidente della commissione
mobilità del XV municipio Giovanni Forti ha auspicato una riduzione,
trattandosi di un raddoppio che si innesterà in affiancamento al binario
esistente e senza necessità di scavi o altre opere d’arte.
Altresì Forti ha chiesto se sia possibile intensificare il
servizio per Roma S. Pietro o Roma Ostiense, introducendo delle corse cadenzate
ogni ora. RFI ha replicato che, attualmente, l’attestamento delle corse a San
Pietro non causa particolari problemi di capacità sull’infrastruttura, mentre
per Roma Ostiense non è possibile ottenere un cadenzamento a causa della saturazione
della stazione. Pertanto la Regione Lazio potrebbe inoltrare a Trenitalia una
richiesta di intensificazione delle corse tra Vigna Clara e San Pietro, venendo
incontro alle richieste dei pendolari della tratta.
Rispetto ai successivi lotti previsti per il completamento
dell’Anello, purtroppo le notizie non sono buone.
Come ben noto nel 2023 il ministro dei trasporti Salvini ha definanziato il lotto 1B (tratta Vigna Clara-Tor di Quinto), cancellando i 175
milioni del PNRR per la manifesta impossibilità di realizzare l’opera entro il
termine del 30 giugno 2026 previsto dall’UE. Ad inizio 2024 RFI ha comunque
avviato l’iter autorizzatorio per ottenere il nulla osta in sede di Valutazione
d’Impatto Ambientale e conferenza dei servizi, senza tuttavia ricevere riscontro
dal Ministero dell’Ambiente. Senza il nulla osta del MASE non sarà possibile
procedere ulteriormente, sperando che il Ministero risponda alle sollecitazioni
del gruppo FS.
Stando all’ultimo cronoprogramma rilasciato la tratta dovrebbe essere realizzata entro il 2028, ma questo termine appare sempre più
incerto.
Niente da aggiungere, purtroppo, neanche sugli ulteriori
lotti 2 (realizzazione tratta Tor di Quinto-Val d’Ala e modifiche al piano del
ferro di Roma Tiburtina) e 3 (completamento del bivio Pineto mediante la
connessione con linea tirrenica Roma-Civitavecchia e del bivio Smistamento con
connessione alla Linea Lenta Roma-Firenze) che dovrebbero completare la Circle Line della Capitale. Al tavolo non è arrivato neanche il tema dell’interscambio a Giuochi Istmici con la linea C, ormai finito nell’iperuranio del futuro più
che anteriore.
Insomma, il futuro del discusso Anello Ferroviario di Roma è
sempre più incerto che sicuro.
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