Anello Ferroviario: definanziati 175 milioni dei fondi PNRR

Tagliati 175 milioni di euro dei fondi PNRR per la realizzazione dell’infrastruttura. Salvini rassicura: “Nessun arretramento per l’opera”.

Anello Ferroviario: definanziati 175 milioni dei fondi PNRR

Alla fine a pagare la maxi rimodulazione del PNRR - dal valore di 2,5 miliardi - sono state anche le ferrovie di Roma e del Lazio, con le tratte della Roma-Pescara (interporto d’Abruzzo-Chieti-Pescara, Sulmona-Avezzano, il raddoppio Tivoli-Guidonia), il raddoppio Cesano-Vigna di Valle della FL3, il quadruplicamento Capanelle-Ciampino (FL4 e FL6) e l’anello ferroviario finite per essere completamente definanziate dai fondi PNRR, che saranno trasferiti su altre infrastrutture per il Paese.

La motivazione? È impossibile, allo stato attuale, rispettare le scadenze del Piano di Ripresa e Resilienza, ovvero affidare i lavori entro il 2023 e aprire le linee a metà 2026.

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In particolare la scure abbattutasi sull’anello ferroviario di Roma riguarda la realizzazione del lotto 1B Vigna Clara-Tor di Quinto (a doppio binario), alla quale sono stati tolti 175 milioni di euro sui 262 disponibili da quadro economico dell'opera. Sembrerebbe essere salvo, invece, il lotto 1A relativo al raddoppio della tratta esistente Valle Aurelia-Vigna Clara che sarà attivato a febbraio 2025.

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Per il dicastero dei trasporti, tuttavia, non è necessario allarmarsi. Il rifinanziamento della linea avverrà, secondo il ministro dei trasporti Salvini, mediante un’apposita voce nella prossima Legge di Bilancio. Il MIT a tal proposito è già al lavoro per reperire i fondi necessari.

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