Atac sull’impianto di refrigerazione troppo blando installato a bordo dei vagoni della terza linea della metropolitana: «Vizio occulto negli apparecchi della metro, già contestato e oggetto di penali». Si ipotizza la sostituzione
Un disastro vero, reale, raccontato dai numeri: ogni mattina almeno 200 bus, 200 o 300 dipende dai giorni, rientrano in rimessa entro le 10 per problemi con l’aria condizionata appunto ma, più in generale, sono almeno 700, 700 o 800 dipende sempre dai giorni, i bus per i quali viene aperta la procedura di guasto, avarie importanti oppure una piccola spia accesa che, comunque, obbligano l’azienda ad un ritiro, anche momentaneo, dal servizio.
Lo ha detto Atac ieri, in una commissione Mobilità dedicata proprio a tutti questi disservizi che, quindi, si spiegano così: più o meno 700 bus, sul totale di 1.300 in circolazione, hanno problemi.
«Il che non vuol dire che poi non tornano su strada, un guasto può essere anche una spia accesa che viene aggiustata in un’ora», si affrettano a precisare i tecnici.
Sì, certo. Però, intanto, mentre i meccanici intervengono, il bus è fuori uso.
Quindi, più della metà dei bus, ogni giorno, si ferma per un guasto. E poi ieri sono usciti anche altri retroscena.
Sulla metro C, perché lì l’aria condizionata funziona, sì, ma è troppo debole, fiacca: hanno scoperto un vizio occulto nelle centraline – ha spiegato Atac – già contestato e oggetto di penali, che potrebbe essere risolto con la sostituzione di queste centraline, ne monteranno una nuova su un trenino-prova e poi si vedrà.
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Poi, su Roma Tpl: Marco Cialone, capo dell’azienda che gestisce le corse periferiche che ogni tanto saltano perché gli autisti reclamano lo stipendio, ha spiegato che per lui «il 15-20% di guasti per l’aria condizionata è nella norma, un dato fisiologico».
E che perciò, per quanto riguarda le sue linee, non ci sarebbero particolari problemi.
Del resto, è emerso sempre ieri che – da capitolato – la ditta tramite aria condizionata è tenuta a garantire una differenza, tra interno ed esterno, di 5 o 6 gradi: insomma con 40 gradi fuori, e 35 dentro, il bus circola regolarmente, «come da contratto».
Infine, tornando ad Atac, il responsabile delle manutenzioni si è sforzato di trovare dei sinonimi – «continue sollecitazioni, questo genere di asfalto», un giro di parole per evitare di parlare esplicitamente di buche - ma ecco, alla fine voleva sempre dire che tutti questi problemi all’aria condizionata sono anche causati dalle strade dissestate: i condensatori saltellano sul tettuccio del bus e così, ovviamente, si squarciano con grande facilità, e quando non basta un passaggio in officina per la saldatura bisogna cambiare tutto, col solito risultato che il mezzo, a quel punto, resta «malato», fermo in deposito.
Come recuperare terreno? «Abbiamo chiesto alle quattro ditte che si occupano dell’aria di potenziare il personale – reagisce Atac -: attualmente sono 40 uomini ma, evidentemente, non bastano».
«Quest’anno ci aspettavamo di più», deve ammettere infine l’assessora comunale ai Trasporti, Linda Meleo, e anche il presidente della commissione, Pietro Calabrese, appare deluso: «La situazione mi pare peggiore dell’anno scorso, dobbiamo fare in modo che non succeda più».
Almeno, alla fine, una buona notizia arriva: lunedì cominceranno a circolare, in prova, i filobus del corridoio Laurentina-Tor Pagnotta: forse, forse, è la fine del tunnel.
Da Corriere della Sera
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2 Commenti
1) Poterci salire tramite pavimenti ribassati, perchè non sappiamo più neanche alzare una gamba, ed anche lo sapessimo fare, è troppo faticoso e difficile;
2) Viagguare condizionati, climatizzati e, possibilmente e prossimamente, anche pressurizzati, perchè il caldo ed il freddo non possiamo più sopportarli, nel modo più assoluto: siamo fragili, indifesi e vulnerabili a tutto;
3) Infine, dobbiamo viaggiare informati tramite gli schermi a bordo in vettura, perchè non sappiamo più leggere una normale indicazione o variazione di servizio, e qualora sapessimo leggere, sarebbe troppo faticoso. Meglio poi non chiedere informazioni all'autista, si rischia di essere attaccati ferocemente da quest'ultimo, verbalmente ma anche fisicamente, il quale conducente deve assolutamente non essere distratto...ma non dal suo lavoro ("...che je frega de guidà come se deve?!...tanto aaazienda jooo mette sempre in quer posto..."), bensì deve poter chiacchierare, in pace e senza intrusioni, al telefono con amici, amanti e simili...
Questa è la società romana di oggi. Teniamocela.