Le ciclabili transitorie per il covid non sono state mai
regolarizzare e c’è chi si chiede se debbano essere rinnovate o cancellate.
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Con diverse missive spedite al Campidoglio dal Dipartimento
Mobilità e dalla Polizia Locale, gli enti competenti nella gestione del
traffico urbano chiedono all’Amministrazione Capitolina risposte certe sul
destino delle ciclabili “transitorie”.
La rete voluta dalla precedente sindaca Raggi per fronteggiare la fase 2 del covid-19 avrebbe dovuto cessare di esistere alla fine dell’emergenza
epidemiologica, mediante la regolarizzazione dei percorsi con cordolo di
separazione e infrastrutturazione o tramite la soppressione definitiva.
Come spesso accade in questa città, ciò che è provvisorio
diventa definitivo e, in occasione del rinnovo della pavimentazione stradale su
via Gregorio VII e via Tuscolana, il Dipartimento Mobilità ha chiesto lumi al Campidoglio riguardo il se e come rinnovare le ciclabili transitorie. A rincarare la dose è stato il
comandante della Polizia Locale De Sclavis che ha denunciato la precarietà del
percorso tra Porta Cavalleggeri e Gregorio VII che necessita di una
regolarizzazione.
Stando alle dichiarazioni riportate su Il Messaggero dello scorso 9 gennaio, il dipartimento non avrebbe tecnici a sufficienza per seguire tutte le partite in corso, essendo anche impegnati nella ridefinizione geometrica dei percorsi di altre piste ciclabili definitive. Dal canto proprio l'assessore Patané ha replicato asserendo che nessuna ciclabile verrà eliminata.
Al di là delle parole il tempo passa, ma l’interrogativo sul destino delle
ciclabili transitorie resta.
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