Ottenuto l’ok sul tracciato in via Giolitti, ma si aprono le
contestazioni dell’università Tor Vergata.
Se ti piace il nostro lavoro, allora supportaci, basta un caffè! |
Prosegue, tra fatiche e non poche difficoltà, il PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale) che consentirà di realizzare la
nuova tramvia Termini-Tor Vergata, già metro G del PUMS di Roma Capitale.
Rispetto alla prima conferenza dei servizi, dove il tema
principalmente sollevato era stato da parte di Grandi Stazioni in merito alla
sicurezza antincendio di Roma Termini, i problemi sembrano essere stati superati a seguito del tavolo
tecnico tenutosi il 27 settembre scorso presso la Prefettura alla presenza del comando
dei Vigili del Fuoco. Secondo gli esiti emersi, infatti, la realizzazione
dell’opera non richiede valutazione di compatibilità del piano di emergenza di stazione,
poiché impatta esclusivamente sulle procedure di intervento degli enti di
soccorso in caso di eventi di protezione civile o di altra natura e non
determina variazioni dell’assetto del complesso immobiliare della stazione.
Sul versante di via Giolitti resta da sciogliere solo il
tema degli stalli di parcheggio riservati alla Polfer, che dovrebbe essere
facilmente risolto con un riposizionamento degli stessi in aree limitrofe.
Anche per quanto riguarda il deposito di Centocelle est, sul
quale pesava l’incognita del vincolo da parte del Ministero ai Beni Culturali,
le acque sembrano essersi schiarite.
- l’attraversamento a raso della tranvia su viale della Sorbona, che non consente il transito veicolare in regime di deflusso ininterrotto su quella che è la principale via di accesso all’università e al pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata;
- il passaggio in affiancamento della tranvia su via Columbia comporta un restringimento della piattaforma stradale che altera le funzionalità e le prestazioni della viabilità esistente con ricadute negative sia sul traffico privato che sul trasporto pubblico di superficie su gomma, aggravando le già attuali criticità di accesso al comparto universitario;
- la sistemazione prevista dell’intersezione tra via Columbia e via Cambridge non consente di preservare tutte le attuali manovre di svolta per l’accesso alla macroarea di Lettere e Filosofia, alla facoltà di Economia e al polo museale;
- il passaggio della tramvia su via Cambridge in sede promiscua non garantisce gli attuali livelli di servizio e sicurezza per il traffico privato e per il trasporto pubblico;
- la tranvia genera interferenze/sovrapposizioni con gli edifici e le opere esistenti, nonché con quelle in fase di realizzazione e in programmazione;
- il passaggio della tranvia in prossimità degli edifici universitari, didattici e laboratori, nell’attuale configurazione di progetto, potrebbe comportare emissioni acustiche e vibrazioni tali da compromettere l’ordinario svolgimento delle attività universitarie;
- il passaggio della tranvia nel tratto finale che conduce al capolinea (fermata denominata “Policlinico di Tor Vergata”) interferisce con il costruendo nuovo Polo Didattico di Ateneo;
- l’attraversamento semaforizzato della tramvia nei pressi del capolinea (fermata denominata “Policlinico di Tor Vergata”) interferisce con l’intersezione a rotatoria esistente tra via Cambridge, via Gismondi e viale Heidelberg, in contrasto con la normativa vigente;
- la fermata “Policlinico di Tor Vergata” è ben distante dall’ingresso dello stesso (circa 900m) e la denominazione è quantomeno forviante in quanto non è funzionale al Policlinico.
Osservazioni, quelle presentate dall’università di Tor
Vergata, che ci appaiono piuttosto strumentali. Che l’università non fosse del tutto favorevole al tram era cosa risaputa già da tempo, visto che l’istituzione si
era già resa fautrice in passato del maggiore cambio di tracciato della linea
in sede di progetto preliminare: l’aver certificato in sede di PAUR che il tram
non sarebbe compatibile con le lezioni universitarie perché “fa rumore” è stata
solo l’ennesima riconferma di questa sottaciuta avversione alla linea.
Bisognerà pertanto confidare nella pazienza e nelle capacità
degli ingegneri di Roma Servizi per la Mobilità, che finora sono riusciti a
smarcare abilmente le criticità e gli ostacoli che si sono presentati nel corso del lungo iter progettuale e autorizzativo.
La conferenza dei servizi si aggiornerà il 18 dicembre prossimo
per la terza e ultima seduta, che sarà determinante per il futuro del tram. Solo
se il PAUR avrà esito positivo si potrà procedere con la gara d’appalto e la
costruzione della tramvia.
Odissea Quotidiana è su Google News - Se vuoi restare sempre aggiornato clicca qui e seguici selezionando sulla stellina in alto a destra |
0 Commenti