Dopo l’acquisto della rimessa, Roma Capitale prosegue la progettazione
della trasformazione in polo full electric.
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Avanzano le attività progettuali sul futuro deposito elettrico
di via Tuscolana, in piazza Ragusa. Dopo l’acquisto da parte di Roma Capitale
nell’ambito della procedura di concordato preventivo Atac (DGCa 176/2021),
durante la quale l’azienda dei trasporti pubblici aveva venduto i propri asset
non più funzionali, adesso l’Amministrazione Capitolina si prepara a rifunzionalizzare
la rimessa in ottica del piano full-electric previsto per il 2030.
Con gara 1346 (CUP I80J21000100001) Roma Capitale ha infatti
attivato la procedura per affidamento diretto del completamento del progetto di
fattibilità tecnico-economico per l’elettrificazione della rimessa. La gara,
dal valore di 139mila €, è stata aggiudicata alla FERPLANT SrL che adesso si
sta occupando di completare la progettualità già avviata in seno al Comune.
L’operazione rientra nel più ampio piano di elettrificazione
della rete bus del trasporto pubblico locale di Roma, la cui prima fase prevede
l’acquisto di 411 autobus e l’elettrificazione di 4 rimesse Atac (Portonaccio,
Grottarossa, Trastevere e Tor Sapienza): di questo piano già a fine 2024
saranno operativi 109 autobus presso le rimesse di Portonaccio e Tor Sapienza,
le cui gare sono state già aggiudicate e i lavori sono imminenti.
A tendere, entro il 2030, è prevista a regime la circolazione di 1.050 bus elettrici che saranno ospitati anche presso il
deposito di Tuscolana/Ragusa per diminuire sensibilmente i chilometri
altrimenti percorsi a vuoto fuori servizio. Un’ulteriore rimessa prevista nel
piano originario doveva essere quella “della Vittoria” (piazza Bainsizza), strappata
al Comune e vinta all’asta tre anni fa dalla Vailog srl, curatrice in Italia di
alcuni centri logistici Amazon. Questa rimessa è stata poi sostituita in corsa
da quella di Tor Sapienza.
Nella rifunzionalizzazione del deposito di piazza Ragusa si prevedono anche forme innovative di finanziamento, per evitare di pesare sulle tasche del Comune, tra cui un possibile project financing o ancora un partenariato pubblico privato.
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