Il rapporto annuale di Legambiente incorona, nuovamente, le linee
ex concesse del Lazio come le peggiori per i pendolari.
Ascolta "Alla scoperta dei nuovi treni della Roma-Lido e Roma-Viterbo" su Spreaker.
Dopo anni e anni di costante e “inqualificabile peggioramento
del servizio”, così lo definisce Legambiente, le linee Roma-Lido (Metromare) e
Roma-Civita Castellana-Viterbo sono tornate ad essere le linee ferroviarie peggiori
d’Italia.
A certificarlo è il rapporto Pendolaria 2024 che, senza
troppi indugi, si è scagliato contro i salti di corse, gli stop al servizio e
al degrado generale che interessano le due linee. Una situazione pessima e che
sarebbe dovuta cambiare dopo il subentro della nuova gestione da parte di Cotral e Astral.
Sebbene i finanziamenti siano disponibili da molti anni, tra
tutti i famosi 180 milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione, molte delle somme
ancora non sono state spese oppure tardano a dare i loro frutti.
Certamente l’avvio dei lavori sui binari della Roma-Lido
(conclusi) e sulla Roma-Viterbo (appena partiti), nonchĂ© il prossimo rifacimento della rete elettrica sulla Roma-Lido (dal 5 marzo) sono da salutarsi positivamente, ma solo con l’arrivo dei nuovi treni nel 2025 il servizio potrĂ effettivamente migliorare.
CiĂ² che auspica Legambiente è che le due ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo possano diventare rispettivamente le linee E ed F della metropolitana,
con frequenza tra 3 e 15 minuti in base all’affluenza e all’orario di servizio.
Nota a margine, particolarmente importante, è il j’accuse al
Ponte sullo Stretto di Messina, il cui costo di quasi 12 miliardi di euro in 9
anni ha assorbito completamente le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la
Coesione in capo alle Regioni (2,3 miliardi di €) e del Fondo per il Trasporto Rapido di Massa (3,1 miliardi di €). Secondo Legambiente le necessitĂ del
Mezzogiorno e del Paese sarebbero ben diverse, con opere di mobilitĂ piĂ¹ diffuse
in tutto il territorio nazionale, piuttosto che un’unica opera slogan dell’attuale
Governo.
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