Patané: "Per tornare alla normalità bisognerà aspettare il 2025". L'intervista all'Assessore alla Mobilità di Roma

Nuove infrastrutture su ferro, rete bus periferica e nuova ZTL Fascia Verde: tante le tematiche affrontate dall'Assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patané, nell'intervista che ci ha rilasciato.

Patané: "Per tornare alla normalità bisognerà aspettare il 2025". L'intervista all'Assessore alla Mobilità di Roma

Ad oltre un anno dall'ultima intervista che ci aveva rilasciato, Odissea Quotidiana ha voluto fare il punto sulla situazione dei trasporti di Roma con l'Assessore alla Mobilità, Eugenio Patané.

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Buongiorno Assessore: finisce l’estate, riprende la vita in città. Uno dei temi che ha infiammato negli scorsi mesi il dibattito pubblico a Roma è stato certamente quello della nuova ZTL Fascia Verde, per la quale è stato personalmente attaccato. Tra il Sindaco e il Presidente della Regione sembra esserci stata un’intesa sui rinvii: adesso che succederà?

“Siamo in attesa di risposte dalla Regione perché proprio dalla Regione proviene la norma che ci obbliga a istituire Fascia Verde. Noi avevamo approvato una delibera che mitigava quella norma molto dura, poi abbiamo presentato delle proposte di ulteriore mitigazione del provvedimento, con una serie di modifiche, accorgimenti e deroghe rispetto al primo testo. Su queste stiamo attendendo il nulla osta dalla Regione e la delibera regionale per poi procedere alla modifica della nostra delibera”.

Guardando al trasporto pubblico, l’anno scolastico appena trascorso non si è chiuso sotto i migliori auspici. Le revisioni dei treni sono molto indietro e l’impressione è che si sia in grado di gestire la questione solamente rinviando i controlli di volta in volta. Cosa può dire a riguardo ai romani?

“Non è un tema di rinvio, ma di piani manutentivi che, in base alle vecchie norme, sono stati fatti in maniera secondo me poco consona, considerando che obbligavano a revisionare, a prescindere dallo stato manutentivo, anche parti che erano totalmente nuove. Ora abbiamo raggiunto un importantissimo accordo con Ansfisa grazie al quale sotto la responsabilità dell’esercente, e sotto la supervisione di Ansfisa, si vanno a revisionare soltanto le parti che ne hanno effettivamente bisogno. Cosa dico ai romani? Quello che ripeto dal momento del mio insediamento, ossia che per tornare ad una situazione di normalità e rimettere in sesto gli asset, i mezzi e le infrastrutture della mobilità nella nostra città bisognerà aspettare il 2025. I cittadini devono avere ancora un po’ di pazienza, ma anche la consapevolezza che stiamo lavorando pancia a terra e seriamente per ridare alla città un sistema della mobilità all’altezza del suo prestigio internazionale”.

Sempre rimanendo nel perimetro delle promesse, un anno fa assicurava che l’azienda municipalizzata di progettazione Roma Metropolitane sarebbe stata fusa nell’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità. Un anno dopo questa promessa, l’amministrazione non è stata ancora in grado di procedere con gli step operativi.

“Il primo obiettivo, più che la fusione, è sempre stato il salvataggio di Roma Metropolitane ottenuto attraverso un’importante interlocuzione con il Governo, che ha accettato un nostro emendamento, inserito nel DL Asset poi convertito in legge, che consente la continuità dell’operatività di Roma Metropolitane e permette alla Commissaria di poter dare all’azienda la progettazione delle altre metropolitane e di portare a termine la transazione sulle vecchie potenziali passività che avrebbero  potuto portare al fallimento di Roma Metropolitane. Questo siamo riusciti ad evitarlo quindi ora Roma Metropolitane è definitivamente salva. Nel frattempo abbiamo acquistato la sede della società, garantito la sua continuità aziendale, modificato lo statuto di Roma Servizi per la Mobilità per poter avviare la fusione e siamo andati avanti con la progettazione tanto è vero che sono stati aperti i cantieri di Piazza Venezia e i cantieri della T2 (Venezia-Clodio della Metro C ndr). Abbiamo poi approvato il bilancio di Roma Metropolitane e siamo in grado di guardare sia allo scenario della rimessa in bonis, sia a quello della fusione per incorporazione con Roma Servizi per la Mobilità così come deliberato dalla  Giunta e dall’Assemblea Capitolina. Ma la cosa fondamentale è che ormai Roma Metropolitane è salva”.

Guardando al futuro, sono finalmente partiti i lavori della stazione Venezia e i sondaggi geologici fino a piazzale Clodio. Quali saranno le prossime “tappe” dei cantieri della metro C?

“Il primo step è capire con Anac se si può fare l’affidamento diretto all’attuale Contraente Generale anche della Tratta T1 (Clodio-Farnesina ndr). In caso positivo, la nostra intenzione è far partire le talpe da Farnesina con un notevole risparmio di tempo perché potremmo realizzare tutto il tubolare della Metro C e arrivare sostanzialmente a Piazza Venezia partendo da Farnesina. Nel caso in cui Anac ci dicesse che questo affidamento non può essere realizzato è evidente che dobbiamo bandire una nuova gara per affidare T1 ad un nuovo Contraente Generale e poi capire quale strategia operativa e di cantierizzazione attuare, ma è uno scenario che in questo momento non vogliamo prendere in considerazione”.

Per quanto riguarda ulteriori nuove infrastrutture, di recente ha commentato l’arrivo del DL Omnibus ipotizzando l’istituzione di un “fondo rotativo” per le future metropolitane. Ce ne parli più dettagliatamente.

“Insieme all’Assessore Scozzese abbiamo trovato questa soluzione che può essere utilizzata non solo per le metropolitane ma per tutte le opere che hanno un quadro economico di riferimento: in pratica l’amministrazione con un fondo rotativo può appostare delle risorse per la progettazione su un determinato capitolo che verrà rimpinguato, quando l’opera sarà finanziata, dal quadro economico dell’opera. Quindi è praticamente un fondo che si autoalimenta consentendo con uno stanziamento una tantum sempre nuove progettazioni quando ancora i fondi per l’opera non sarebbero disponibili”.

È stata recentemente aggiudicata la gara per i 121 nuovi tram e prossimamente cominceranno anche i lavori su via Nazionale, ma a che punto è l’iter amministrativo per le altre 3 tramvie finanziate?

“Sì, la gara sui 121 tram è stata aggiudicata nelle scorse settimane all’azienda CAF. Per quanto riguarda le nuove tranvie: per Togliatti (Subaugusta-Ponte Mammolo ndr) siamo ad un passo dalla pubblicazione della gara; sulla TVA (Termini-Vaticano-Aurelio ndr) aggiudicheremo a breve la gara; per quanto riguarda la tratta Verano-Tiburtina è terminata la Conferenza dei Servizi, quindi siamo pronti per la verifica del progetto e l’indizione della gara. Per il tram Termini-Giardinetti-Tor Vergata dobbiamo completare gli studi ambientali e andare in Valutazione di Impatto Ambientale che durerà sei mesi”.

Le Commissioni Capitoline Mobilità e Bilancio hanno dato l’ok all’affidamento in house ad Atac per il triennio 2024-2027, con un aumento della produzione per bus, tram e metro. Come sarà possibile arrivare a questo obiettivo?

“L’aumento della produzione è legato all’aumento dei chilometri su metropolitana, grazie alle due nuove stazioni di Metro C, alle nuove infrastrutture tranviarie di cui abbiamo parlato sopra e ad un aumento della percorrenza dei bus che sarà dato dal recupero di efficienza dell’azienda. Questo porterà gli attuali 94 milioni di km/vettura a 96 milioni nel primo anno di contratto e ad un aumento fino a 99 milioni nell’ultimo anno”.

In ultimo uno sguardo alla rete delle periferie. A maggio Busitalia ha presentato due ricorsi sulla gara, di contro il Dipartimento Mobilità ha confermato la sua aggiudicazione. Cosa succederà? I cittadini chiedono risposte e autobus più moderni.

“La fase giudiziale si è conclusa e ha dato ragione all’amministrazione tanto è vero che Busitalia ha ritirato il ricorso che aveva presentato. Siamo pertanto pronti per l’aggiudicazione della gara e per partire con il nuovo servizio dal 1° gennaio 2024. Avremo nuovi bus e il conseguente miglioramento della quantità e della qualità del servizio di trasporto delle linee periferiche, con un recupero di chilometri e di efficienza”.

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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Secondo la mia opinione, quando i politici cominciano a dire che "bisogna aspettare un certo anno per tornare alla normalità", quest'ultima in realtà non la si raggiungerà. Pare non si voglia anche capire che per migliorare le cose in maniera consistente occorrerebbe mettere a gara tutta la rete, anche quella metropolitana e tramviaria, senza continuare col monopolio dell'attuale gestore.
Anonimo ha detto…
A dirla tutta, con tutto il rispetto per tutti, a me personalmente l'ultimo assessore alla mobilità che mi è piaciuto molto è stato l'on. Walter Tocci. Negli anni del suo operato, Roma stava conoscendo veramente una rinascita sotto l'aspetto trasporti e mobilità.