Atac: una proposta per scongiurare l’aumento dei biglietti

L’incremento del costo del biglietto sembra ormai un termine inevitabile: attualmente la Regione Lazio ha stanziato 27 €mln per rimandare la scadenza al 2024, ma i fondi non sono strutturali. La nostra proposta per mitigare l’impatto.

Atac: una proposta per scongiurare l’aumento dei biglietti

Il costo del Metrebus aumenterà: non è una questione di se, ma di quando. E per salvare i conti dell’Atac e le tasche dei cittadini potrebbe essere utile un titolo di viaggio valido solo sulla rete romana.

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La municipalizzata capitolina, infatti, attualmente spartisce gli incassi derivanti dal sistema tariffario regionale Metrebus secondo le quote definite dalla DGR 875/2014, aggiornate con verbale di intesa stipulato il 21 dicembre 2021.

Rispetto a un anno fa, Atac ha ceduto dal 1° luglio 2022 il 3,53% delle quote dei BIT, il 2,90% delle quote degli altri titoli Metrebus Roma e il 3% delle quote dei Metrebus Lazio a Cotral per aver assunto l’esercizio della Roma-Lido e della Roma-Civita Castellana-Viterbo.

Di fatto, quindi, il cittadino che acquista un BIT e si muove esclusivamente dentro il Comune di Roma usando i mezzi Atac, “paga” una quota sommersa del 18% del biglietto anche a Cotral e Trenitalia. Una componente di trasporto che il più delle volte non è utilizzata dai cittadini e, soprattutto, dai turisti e che garantisce quindi a Cotral e Trenitalia un flusso di cassa senza alcun contributo concreto alla mobilità delle persone.

Dall’altra parte, Cotral e Trenitalia sono già autorizzate da anni a rilasciare dei titoli di viaggio “proprietari”, validi solo sulle reti di competenza e che vengono incassati al 100%.


In tale contesto Atac risulta fortemente penalizzata, trovandosi costretta a rinunciare strutturalmente a una buona parte degli incassi che le spetterebbero al 100%, ovvero quella dei cittadini e dei turisti che si muovono esclusivamente su Roma con i mezzi capitolini. Parallelamente lo svantaggio si ripercuote sull’utente che viaggia usando solo Atac e che si ritrova a “pagare” un 18% di trasporto che non utilizza, ovvero l’offerta urbana di Cotral e Trenitalia.

In un’ottica, dunque, di una maggiore equità economica nei confronti dei pendolari e di Atac, Odissea Quotidiana propone l’introduzione del “Biglietto Urbano Roma” (BUR), valido solo sulle reti Atac e Roma TPL.

Tale serie di biglietti (e relativi abbonamenti) dovrebbero assumere, previa analisi sulla sostenibilità economica, il prezzo del 2023 dei titoli di viaggio Metrebus Roma, che aumenteranno il prossimo anno. Si creerebbe così un BUR a 1,50€ valido solo sui mezzi Atac e Roma TPL e un BIT Metrebus Roma da 2,00€ valido per la fascia urbana anche su Cotral e Trenitalia. L’introduzione di tale regime tariffario potrebbe prevedere anche opzioni più economiche “one way”, ossia un biglietto valido per una sola corsa su una singola linea dal costo di 1,00€.

Tale pacchetto di misure consentirebbe da una parte di mitigare l’aumento generalizzato dei costi del Metrebus, consentendo di far pagare ai cittadini romani solo i mezzi effettivamente utilizzati, salvaguardando parallelamente i conti di Atac con dei biglietti di competenza al 100% della municipalizzata romana da non “spartire” con Cotral e Trenitalia.

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2 Commenti

Riccardo ha detto…
Secondo me si fa un passo indietro con biglietti non integrati. Mentre il biglietto corsa semplice/max 30 minuti lo vedrei bene.piuttosto riprendessero a mettere controlli entrate metro. Basterebbero già solo in entrata a San Giovanni metro C e magari nell'interscambio di Termini.
Steve68 ha detto…
A Riccardo: certo che si farebbe un passo indietro con biglietti non integrati, ed infatti un'eventuale implementazione di titoli di viaggio non integrati va aggiunta alla tariffazione integrata, non la deve sostituire. A Napoli ed in Campania in generale, ad esempio, ora è così: ci sono titoli di viaggio sia integrati con più vettori che non.