Nonostante i guasti, il nuovo treno della MetroMare sarà valido ed efficiente

Nonostante i guasti, il nuovo treno della MetroMare sarà valido ed efficiente


“Il principe azzurro non ce l’ha fatta!” A qualcuno non sono piaciuti i toni ironici, ma, come si sa, l’ironia è la migliore medicina. Seriamente, al netto delle battute, questi sono antipatici inconvenienti, ma nulla più. Ricevo e pubblico il commento di un lettore che spiega i motivi.


A mio parere fare del sarcasmo mi sembra comunque fuori luogo e non aiuta ad inquadrare la situazione, degradando il tutto a mere battute da bar. 

Anche perchè in realtà non c'è nessun "flop clamoroso": sono inconvenienti certamente "antipatici", ma che possono talvolta capitare nei primi tempi di esercizio di un treno fresco di revisione generale e, tra l'altro, può succedere anche a treni nuovi: basta vedere, ad esempio, le noie che hanno dato di recente i nuovi treni della metropolitana di Napoli (linea 1). 

Un veicolo ferroviario sottoposto a revisione generale (intervento normalissimo in campo ferroviario, da eseguire ciclicamente) è come fosse tornato nuovo, pertanto sono, appunto, anche possibili alcuni problemi, chiaramente nel primo periodo di esercizio (i tecnici ferroviari francesi li chiamano "disturbi di dentizione").



Bisognerebbe anche sapere alcuni altri dettagli: ad esempio, che tipo di guasto ha avuto il treno e se a quest'ultimo, contemporaneamente alla revisione generale, sono state eseguite anche alcune modifiche e, se sì, di che entità e natura, le quali non è detto funzionino sempre bene, o potrebbero aver bisogno di ulteriori messe a punto.

In questo caso, sarebbe anche opportuno che il treno, oltre a dover essere ovviamente ricontrollato, viaggi eventualmente anche scortato da tecnici, almeno per un certo tempo. 

A titolo di confronto e di esempio, quando uscì dalla revisione generale, alcuni anni fa, il primo treno TAF di Trenitalia sottoposto anche a consistenti modifiche e migliorie (parlo del TAF n.39), i primi tempi viaggiò scortato dai tecnici della ditta fornitrice della nuova impiantistica. 

Che poi, giova ricordare che se un treno (o comunque un veicolo ferroviario) esce da una revisione generale con modifiche di una certa entità, può dover anche ricevere una sorta di nuova omologazione da parte di ANSFISA, chiamata AMIS (Autorizzazione Messa In Servizio) (come è avvenuto proprio nel caso del treno TAF dianzi citato); nel caso, invece, di modifiche non eccessive, può essere sufficiente comunicare la cosa ad ANSFISA stessa. 

Del resto, questo succede anche in campo automobilistico: quando alla mia auto (una FIAT Panda ad alimentazione bi-fuel benzina/GPL) ho dovuto sostituire, qualche anno fa, il serbatoio del GPL (intervento da eseguire obbligatoriamente ogni 10 anni), l'auto stessa ha dovuto essere sottoposta a collaudo e riomologazione, una volta eseguito l'intervento di sostituzione del serbatoio stesso.

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