Aumento produttività personale: il caso della ferrovia Roma-Lido

Aumento produttività personale: il caso della ferrovia Roma-Lido


Come al solito per le ferrovie concesse si fanno le nozze con i fichi secchi. È di sabato la notizia che è stata presentato ai sindacati un progetto per aumentare l'orario di lavoro per i macchinisti delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo.


Sarebbe una buona notizia se ci fossero i treni da poter usare, ma i treni, come detto più volte, non ci sono.

Per quello che riguarda la Roma-Lido, in circolazioni ci sono sempre e solo 5 treni dalle discutibili condizioni che possono fare sempre e solo 122 corse (nella migliore delle ipotesi, cioè senza guasti).

Quindi se queste 122 corse le fanno 10 operatori e gli altri stanno in banchina a non fare nulla (pagati) oppure ce ne sono 15 che lavorano a turno, con gli altri sempre in banchina, cosa cambia?

All'utente nulla.

Un aumento di produttività del lavoro la si può fare solo se si aumentano allo stesso tempo i materiali, in questo caso i treni, per cui le alternative sono due: questo accordo non serve a nulla oppure sono in arrivo - a sorpresa - nuovi treni.

Data l'esperienza degli ultimi anni, immagino che questo accordo non serva a nulla, ma rimango ottimista.

Questo genere di accordo mi ricorda tanto la situazione del 2015, quando l'allora Sindaco Marino faceva i video-comunicati dal bunker, dando la colpa delle inefficienze della linea ai macchinisti che non timbravano il cartellino, tacendo sulle inefficienze strutturali della Roma-Lido, le stesse - se non peggio - che abbiamo adesso.

Sappiamo come andò e non vorrei che questa situazione ci riportasse ad allora, poichè per i nuovi treni da far guidare ai macchinisti fermi in banchina pagati per non fare nulla, dobbiamo aspettare il 2025.


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