Lo sciopero del trasporto pubblico proclamato per 4 ore investirà la rete Atac, Roma Tpl e Cotral: tutti i dettagli e le motivazioni
Venerdì 4 febbraio bus, metro, tram e treni a rischio a Roma per uno sciopero del trasporto pubblico indetto dal sindacao Usb per "un servizio pubblico dignitoso, la sicurezza e il reddito".
A Roma si fermano le linee Atac, quelle di Roma Tpl e Cotral.
La mobilitazione è stata indetta per 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) e investirà l'intera rete Atac dunque bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo.
A rischio anche le linee periferiche gestite da Roma Tpl e quelle di Cotral, la società in house della Regione Lazio concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale di tipo extraurbano.
Le motivazioni della protesta
"Negli ultimi due anni, quelli della pandemia che ha piagato un Paese già debilitato, i lavoratori del trasporto pubblico locale sono stati le vittime sacrificali di un indecoroso balletto di provvedimenti contraddittori, in assenza di controlli e protezioni contro il contagio, sullo sfondo di un panorama di aziende allo sfascio per precise volontà politiche. - si legge in una nota di Usb
L’unico, aleatorio strumento fornito ai lavoratori è stato l’introduzione dell’obbligo del green pass, individuato come magico toccasana per un settore che, invece di lavoratori-sceriffi del Covid, ha bisogno di investimenti cospicui, assunzioni e internalizzazioni.
In questo, c’è stato un allineamento totale alla politica dei governi sui servizi pubblici essenziali, con la rimozione degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori dal processo di “rilancio economico” millantato da Draghi".
Secondo il sindacato: "Lo sblocco dei licenziamenti sostenuto anche da Cgil Cisl Uil ha dato il via ad una ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime.
Non bastassero gli aumenti che stanno falcidiando ulteriormente salari e pensioni, già tra i più poveri d’Europa, la manovra di bilancio dirotta quasi tutte le risorse sulle imprese, lasciando i lavoratori senza sostegno economico.
Nulla viene destinato al reddito di emergenza o alla cassa integrazione, compresa quella Covid, proprio mentre centinaia di aziende attuano o minacciano licenziamenti di massa. Un bel ringraziamento a chi ha retto in prima linea l’urto della pandemia in condizioni impossibili, a partire proprio dai lavoratori dei trasporti e degli altri servizi pubblici essenziali, come la sanità e la scuola".
"Questo governo mira a incentivare sfruttamento, precarietà , disoccupazione, devastazione sociale e ambientale; rifiuta di mettere mano agli indispensabili interventi strutturali nel trasporto pubblico locale, senza comprendere la gravità della situazione che la pandemia ha portato a galla.
Si conferma il completo abbandono, ormai più che ventennale, di ogni tipo di intervento organico ed economico nei trasporti e nei servizi pubblici essenziali, gettati nelle fauci del mercato a forza di privatizzazioni selvagge.
Al trasporto pubblico in particolare occorre una rivoluzione sistemica, che rimetta al centro il valore pubblico dei servizi e scardini definitivamente lo status quo di aziende che, finanziate con soldi pubblici, non riescono a garantire nemmeno gli stipendi.
Figuriamoci la sicurezza e lo sviluppo", continua il comunicato con le motivazioni della protesta.
da Roma Today
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