Trasporti Lazio, controlli anti-Covid sugli autobus a campione: dubbi e proposte

Trasporti Lazio, controlli anti-Covid sugli autobus a campione: dubbi e proposte


Come ampiamente previsto, la disposizione del Ministro Giovannini sui verificatori impegnati sui mezzi pubblici del trasporto pubblico locale è difficilmente realizzabile, si pensa ad una soluzione di mezzo con controlli a campione





L’Atac dovrebbe dunque controllare con i 240 verificatori al momento al disposizione 1800 corse al giorno tutti i giorni. Appare oggi difficilmente realizzabile. Ecco la proposta di «mediazione» della Regione Lazio al ministro Giovannini

Controllare tutti i bus, tutti i giorni, oggi appare difficilmente realizzabile. Semmai - e potrebbe essere questo il piano per rispondere in qualche modo all’input del ministero senza bloccare i mezzi e scontentare i lavoratori - si potrebbero intensificare i controlli a campione, che sarebbero comunque più fattibili per Cotral, che viaggia ad orario, e molto più complicati per Atac, che dovrebbe sorvegliare 1.800 corse al giorno quando i verificatori, al momento, sono appena 240.

Non è così semplice, tradurre in pratica l’idea del ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, che per far ripartire la scuola in sicurezza insiste sui controllori a bordo per verificare non solo il biglietto ma anche le misure anti-Covid: l’uso della mascherina, il distanziamento, la capienza all’80%. Ufficialmente la Regione, anche dopo l’ultimo incontro col ministro ieri, prende tempo, dice che le valutazioni su questo tema continuano e che ancora non può essere deciso nulla.

In realtà, però, le perplessità sono molte e riguardano diversi fronti, sia economico sia quello aperto coi lavoratori preoccupati di essere sguinzagliati sui mezzi allo sbaraglio. L’incontro di ieri viene quindi definito interlocutorio e le decisioni rimandate ai prossimi giorni.

È abbastanza chiaro, però, che mettere in piedi un piano del genere a pochi giorni dall’inizio della scuola appare complesso.

Anzitutto per i compiti che andrebbero attribuiti ai verificatori. Loro possono, oggi, chiedere ai passeggeri di indossare la mascherina correttamente ma l’intervento finisce lì: in caso di rifiuto, o comunque di non rispetto di altre misure di sicurezza, i controllori devono chiamare le forze dell’ordine.

E qui nasce il secondo problema, ancora una volta soprattutto in una città come Roma che negli ultimi anni non ha mai giudicato fattibile neppure il controllore fisso a bordo: è pensabile, nel caso di intervento di polizia o carabinieri, bloccare i mezzi con gli studenti dentro?

Poi ci sono i numeri. Anche quest’anno le corse scolastiche saranno potenziate, la Regione ha stanziato 26 milioni (8,5 per Atac, 9 per Cotral e 7,5 per Astral che continuerà il servizio coi bus turistici) e ciò significa - seguendo l’idea del ministro - più controllori. Ma Atac, dicevamo, ne ha solo 240, oltretutto appena rientrati in servizio dopo i mesi di stop nelle fasi più acute della pandemia.

Infine, altro nodo, i sindacati e i lavoratori hanno già fatto sapere di non condividere questo tipo di impostazione: già chiedere il biglietto, di questi tempi, è un rischio, per andare oltre servirebbero nuovi accordi e garanzie.

Per quanto riguarda i trasporti restano anche da decidere in via definitiva, al prossimo tavolo in Prefettura, gli orari di ingresso delle superiori, molto attesi dai presidi che vorrebbero cominciare ad organizzare le lezioni.

L’Ufficio scolastico regionale ha chiesto di aggiungere agli ingressi delle 8 e delle 10 anche un terzo orario, alle 9,40, per anticipare la fine della scuola per i professionali con più ore, che altrimenti tornerebbero a casa troppo tardi.

da Corriere della Sera
da Repubblica




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