C’erano una volta i tram a Roma..

C’erano una volta i tram a Roma..


Nel 1929 Roma contava 59 linee tram, 400 km di binari e 800 vetture. Quasi 100 anni dopo sono rimaste 6 linee tram, 75 km di binari, e meno di 100 vetture impiegabili (di cui una 40ina con oltre 70 anni). 





Il servizio negli ultimi mesi è in costante calo, ma quanto uscito dalla Commissione Mobilità del 1 Febbraio 2021 ha dell’incredibile.

Il “sistema tram” ha accumulato un forte debito manutentivo su mezzi e binari. Sarebbe bastato programmare gli acquisti e gli interventi per tempo, ma così non è stato.

Per i mezzi, c’è in vista l’acquisto di 50 nuovi tram, grazie ai fondi assegnati dal MIT a Febbraio 2020, ma non si sa a che punto sia l’iter.

Per quello che si chiama “armamento ferroviario” (binari, deviatoi, massicciata) la situazione è molto più drammatica.

La linea 2 è sospesa già da un paio di mesi (dal 4 dicembre scorso). A parte tutta la fase di progettazione e il lungo iter burocratico, ATAC è rimasta senza binari per fare manutenzione. 

Una prima gara (da 408mila€) pubblicata a maggio 2017 non fu aggiudicata perché l’unico concorrente chiese il pagamento anticipato della fornitura, una seconda gara (da 440mila€) pubblicata a marzo 2019 andò deserta. 

A dicembre 2020 ATAC ha nuovamente pubblicato la gara (sempre stesso oggetto, ma lievitata a 503mila€), e proprio mentre si svolgeva la Commissione il termine per la presentazione delle offerte è stato prorogato al 19 Febbraio. 

Trattandosi di materiale siderurgico speciale, ci vorranno circa 6 mesi per la consegna, quindi se tutto va bene i lavori potrebbero iniziare a fine estate, e terminare a fine 2021 o inizi 2022.

L’altro intervento con priorità assoluta è a Casaletto, il capolinea del tram linea 8, e a seguire su Viale Trastevere e Ponte Garibaldi. Non è stato mai detto in Commissione, ma questo potrebbe significare che anche la linea 8 a breve verrà sospesa per diversi mesi.

Altri interventi prioritari sono previsti a Piazza Thorvaldsen per la linea 3. Stesse incognite.

Tutti questi lavori sono di manutenzione “programmata” ma classificati come “straordinari”, perché sono sostituzioni per fine vita dell’infrastruttura (che è di proprietà del Comune), ed in quanto tali sono a carico di Roma Capitale. 

Questo significa anche che il Comune dovrà pagare ATAC come se nel frattempo avesse svolto il 100% del servizio con i tram (giusto con uno sconto del 25%), poiché l’interruzione del servizio ricade in quelle che sul contratto si chiamano “cause esogene” non imputabili ad ATAC.

In tutta questa storia l’unico a rimetterci sarà il cittadino, che pagherà il conto per intero e senza avere il servizio.






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