Se nella prima parte abbiamo parlato dell’urgenza di portare a termine la tratta già appaltata della linea C, in questa puntata vi presentiamo il prolungamento nord verso il Grande Raccordo Anulare lungo la via Cassia
Fermarsi con la metro C a piazzale Clodio rischia di ripetere l’errore storico che si è fatto con la metro A nel 1980, quando fu attivata la tratta da Anagnina a Ottaviano, posizionando quindi il secondo capolinea della metro in zona troppo centrale e poco favorevole all’interscambio.
Ci sono voluti ben 20 anni e un Giubileo per portare il capolinea a Battistini, che secondo molti studiosi è comunque ancora troppo dentro la città: per questo nel 2010 era stato immaginato il prolungamento Bembo-Torrevecchia, ora sostituito dalla funivia Casalotti.
Tornando alla metro C, non si può pensare di aspettare altri 20 anni per prolungare la linea verso nord, in un quadrante in un non c’è un trasporto pubblico su ferro: Grottarossa, Villa San Pietro, Tomba di Nerone.
Con Movete Roma chiediamo ai candidati sindaci di completare la metro C secondo il progetto originale delle tratte T1 Clodio-Farnesina e C2 Farnesina-Grottarossa, proseguendo con un tronco inedito da Grottarossa a La Giustiniana, dove bisogna realizzare un nodo intermodale di scambio tra la metro, la FL3 e il traffico extraurbano proveniente dalla Braccianese e dal GRA.
Una linea che potrebbe benissimo essere costruita in parallelo alla tratta centrale T2 e che per qualche anno sarebbe una linea a sè stante, un po’ come la metro U55 di Berlino che tra qualche mese sarà parte integrante della U5.
Insomma, a Roma serve una metropolitana a nord. Candidati, movete Roma!
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