Bus e metro, folla e caos sulle norme

Bus e metro, folla e caos sulle norme


Il trasporto pubblico locale si sta trovando nel mezzo della tormenta perfetta, chiamata fase 3. Questa situazione, prevista da noi esperti fin dalla fine di marzo, nella quale l’offerta è limitata di fronte alla domanda crescente con anche la riapertura delle scuole e la ripresa del traffico ha portato ad avere l’affollamento dei mezzi. 




Questo affollamento sta tornando al centro dell’attenzione politica e dei cittadini per via dell’aumento dei casi di covid19 e succede così che il trasporto pubblico locale si trova in forte difficoltà.

La situazione diventa ogni giorno più critica per Atac a Roma e per le altre aziende nelle altre città e purtroppo sono stati persi diversi mesi nei quali era possibile intraprendere azioni decise e veloci per cercare di aumentare l’offerta. 

Oltretutto con meno gente che utilizza il trasporto pubblico locale, maggiore sarà l’incremento del trasporto privato, che potrebbe portare al collasso del traffico in città già in difficoltà.

Cosa è possibile fare adesso? Purtroppo il tempo è tiranno ed è necessario ricordare che non esiste una misura unica e miracolosa. In primo luogo sarebbe necessario comprendere come sia possibile aumentare l’offerta di trasporto pubblico locale. 

Vi sono operatori privati che hanno visto il loro traffico diminuire nel corso degli ultimi mesi per via del calo del turismo e potrebbero in qualche modo supplire, seppur in maniera minima, all’aumento dell’offerta. 

I Comuni dovrebbero dunque fare velocemente dei bandi per creare nuova offerta, mentre lo Stato potrebbe favorire accordi tra operatori privati e aziende.

Tuttavia le mancanze “decennali” del trasporto pubblico locale non possono essere sostituite da un piccolo aumento dell’offerta. Si può cercare di agire allora sulla domanda, cercando di introdurre una maggiore flessibilità possibile per l’entrata nelle scuole superiori e degli uffici pubblici, con la revisione degli orari, in modo da “spalmare” i picchi di traffico. 

È chiaro che di fronte a questo, i sindacati potrebbero non essere d’accordo, ma è altresì chiaro che queste misure d’urgenza potrebbero in qualche modo aiutare a risolvere il problema dei cosiddetti “picchi”.

Dato che l’urgenza non è destinata a finire nelle prossime settimane, altri sistemi per eliminare i picchi di traffico sono necessari. Tra questi si ricorda che in molte città del mondo esiste una differenziazione di prezzo dei biglietti di trasporto pubblico locale tra ore di punta e di morbida. Introdurre questi sistemi non è immediato, ma potrebbe in qualche modo aiutare a “spalmare” i famosi “picchi” di domanda.

Vi sono poi soluzioni tecnologiche implementate in altri Paesi fin dalle prime settimane della pandemia. 

In primo luogo la creazione di app che aiutino a gestire i flussi di traffico delle persone nelle metropolitane e sui mezzi pubblici. Sensori circa il riempimento dei mezzi potrebbero facilmente comunicare al cliente tramite l’app, non solo il percorso migliore in termini di tempo, ma anche il percorso meno affollato. In questo modo il cliente ha anche percezione di quale sia la migliore soluzione personale di viaggio per traffico e affollamento. 

Non è fantascienza e soluzioni di operatori tecnologici si trovano facilmente sul mercato.

Bisogna essere però realisti e molti dei problemi di medio-lungo periodo potrebbero essere solo risolti con una maggiore efficienza del trasporto pubblico locale a Roma. Questo potrà passare solo da una maggiore trasparenza tramite un processo di gara per l’assegnazione del servizio di Atac.

Queste diverse soluzioni, insieme, potrebbero risolvere velocemente alcuni dei problemi, anche se si sono persi troppi mesi, ma certi problemi, per essere risolti hanno bisogno di molti anni e investimenti.

da Il Messaggero




Iscriviti alla newsletter! Se desideri rimanere aggiornato, inserisci il tuo indirizzo email.

* indicates required
Email Format

Posta un commento

0 Commenti