Covid Roma, sulla metro crollano i passeggeri: stabile il numero delle auto in strada

Covid Roma, sulla metro crollano i passeggeri: stabile il numero delle auto in strada


Roma servizi per la mobilità: prima del lockdown gli ingressi giornalieri superavano la capacità massima nelle linee C e B1, ora sono al 61% e 44%. La direttrice sulla quale si registra la media più bassa di veicoli privati ogni ora è la Colombo verso il Raccordo




Il bilancio delle prime due settimane di parziale ritorno alla normalità svela dati ancora lontani dalla sostenibilità finanziaria per Atac, società net costche si assume il rischio d’impresa (report di Roma Servizi per la Mobilità). 

Malgrado la capienza fino all’80 per cento sui mezzi pubblici, consentita per assorbire il maggiore volume di traffico connesso alla riapertura delle scuole e alla progressiva ripresa di numerose attività, in metropolitana si registra una forte contrazione degli accessi, tra il 40 e il 60%.

Nella settimana tra il 21 e il 27 settembre, raffrontata con lo stesso periodo del 2019, sulla Roma-Lido i viaggiatori sono diminuiti del 38%, del 50% sulla linea A, del 48% sulla B, del 56% sulla B1, del 36% sulla C. 

Se all’inizio di marzo, prima del lockdown, gli ingressi giornalieri superavano addirittura la capacità massima (113% sulla linea C, 112% sulla B1), il 25 settembre le presenze si sono diradate in modo consistente: la C si è riempita al 61%, la Roma-Lido al 51%, la B1 al 37%, la A al 48%, la B al 44%. 

Per quanto riguarda i passaggi pedonali nei pressi delle stazioni lo scorso finesettimana sono diminuiti, complice anche il maltempo, del 37% in Centro e del 52% intorno a Villa Borghese (il weekend precedente -7% e -12%). 

Il traffico veicolare si mantiene invece stabile, in controtendenza rispetto al crollo di utenti dei mezzi pubblici: in aumento dell’1% il 7 settembre, in calo del 2% il 14 settembre rispetto agli stessi giorni dello scorso anno. 

Lievi oscillazioni che mostrano come l’emergenza Covid abbia impattato in modo più significativo sul Tpl, mentre per gli spostamenti si tende a preferire il mezzo privato ritenuto più sicuro.

Per quanto riguarda la distribuzione dei flussi di traffico privato sul territorio emergono, anche in questo caso, forti squilibri. 

Sulla Colombo in direzione del Raccordo il 25 settembre è transitata una media di 213 veicoli l’ora, 570 mezzi sono stati rilevati invece su via Palmiro Togliatti-via Publicio, 218 in via Prenestina (ma l’ultimo dato disponibile risale al 2 settembre), 918 in via Tuscolana-Arco d Travertino, 1.284 in via Tuscolana-via Togliatti, 1.392 in viale Marconi-Edison. 

La situazione nel quadrante Sud, con il quartiere dell’Eur che spicca per l’alta densità di uffici, certifica l’incidenza del telelavoro sulla mobilità cittadina a differenza di zone dove prevale la vocazione residenziale o commerciale (se con la pandemia i negozi del Centro si sono svuotati, di contro si è rafforzato lo shopping di vicinato).

Malgrado la tracciabilità per i mezzi di superficie risulti più difficile (sui bus non si è obbligati a vidimare il biglietto per sbloccare i tornelli come in metro), tuttavia i sindacati confermano un calo complessivo, al netto dei picchi riscontrati nelle fasce a più alta frequentazione da parte di studenti e pendolari. 

«Si è perso un terzo delle entrate annuali derivanti dal turismo - sottolinea Daniele Fuligni, segretario regionale di Filt Cgil - e pesa molto lo smart working. Inoltre, non tutti gli studenti stanno utilizzando i mezzi pubblici». Se al mattino e tra le 17.30 e le 19.30 si sfiora il sovraffollamento, a mezzogiorno e la sera i mezzi sono semivuoti: «Bisogna rimodulare il servizio in base ai nuovi flussi - insiste il sindacalista - , inutile far viaggiare una metro ogni cinque minuti negli orari morti».

da Corriere della Sera




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