Chi non rispetta la storia non ha futuro: Il Polo Museale

Chi non rispetta la storia non ha futuro: Il Polo Museale

Nella foto il nostro evento #LaCometa2016 al Polo Museale


C’è moltissima incertezza sul futuro del Polo Museale Atac di Porta San Paolo, chiuso da marzo scorso a causa dell’emergenza Covid-19 e che purtroppo sembra non riaprire più. Noi crediamo che ci sia un modo per farlo rinascere e valorizzare





Il museo dei trasporti della Capitale, il Polo Museale gestito da Atac, sembra destinato a non riaprire più al pubblico. I musei si aprono, solitamente; non si chiudono, o se si chiudono, si riorganizzano, si reinventano e poi si riconsegnano alla città, come fa ben notare il blog CultoriDistanti.

Noi crediamo fortemente che sia giunto il momento di riorganizzare e reinventare questi spazi, riconsegnandoli rinnovati e migliorati, affinché la comunità ne possa usufruire.

Il museo nacque da un’idea dell’Ing. Angelo Curci e venne inaugurato nel 2004. Prima della sua chiusura, si poteva accedere all’area e visitarne gli spazi esclusivamente dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 15,30. 

Purtroppo è inutile nascondere come all’atto pratico questo luogo venisse aperto con orari davvero ridotti (quasi da ufficio) che escludevano completamente i fine settimana, luogo di pochi se non pochissimi eventi organizzati e totalmente privo di visite guidate.

Atac nel corso degli anni purtroppo non ha mai dimostrato con continuità la volontà di preservare le testimonianze storiche del trasporto pubblico romano. 

Se da un lato vi è il recupero, grazie anche al contribuito dell’associazione GRAF (Gruppo Romano Amici della Ferrovia), della storica vettura tranviaria ‘907’ ereditata da TramBus ed il Polo Museale, la cui realizzazione e valorizzazione è prevalentemente da attribuire a Met.Ro., dall’altro purtroppo dobbiamo constatare che è in corso, ad esempio, la vendita delle rimesse storiche di proprietà di Atac, inizialmente valorizzate con interessanti iniziative di recupero (Prati Bus District, Ragusa Off e San Paolo Garage) che avevano finalmente riconsegnato quegli spazi alla comunità.

Un altro esempio purtroppo negativo riguarda le MR, i convogli ferroviari che hanno iniziato a viaggiare sulla prima metropolitana di Roma nel 1955, e le vetture storiche TIBB della ferrovia Roma-Viterbo; di entrambe ne restano nei depositi solo pochissimi esemplari che, solo grazie all’intervento di questo blog e delle associazioni GRAF e TSRL (Trasporti Storici di Roma e del Lazio), non sono stati ancora demoliti. 

L’azienda ad oggi non ha mai espresso la volontà di recuperarli, anche a scopo museale, nonostante le numerose proposte pervenute da parte delle associazioni.

In aggiunta, è da considerare che la totalità dei mezzi preservati all’interno del parco-museo di Porta San Paolo sono riconducibili alle aziende che si sono poi fuse per formare dapprima l’A.Co.Tra.L. (Azienda Consortile Trasporti Laziali), successivamente Co.Tra.L. (Consorzio Trasporti Pubblici Lazio) ed, infine, l’attuale Cotral Spa dal 2001.

Probabilmente questo museo si inserirà in un quadro ben più ampio che riguarda la cessione a Cotral della gestione della stazione di Porta San Paolo, assieme all’intera ferrovia. 

È infatti previsto il passaggio da Atac a Cotral della gestione del servizio delle ferrovie ex-concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo . L’area del museo, trovandosi all’interno della stazione ferroviaria della Roma-Lido di Porta San Paolo, è logico supporre che potrà essere ceduta ai nuovi gestori.

In un’ottica di valorizzazione del patrimonio storico del trasporto pubblico dell’intera regione e di rilancio, rinnovo e miglioramento del Polo Museale non vediamo dunque alternative ad una cessione integrale della gestione dell’area a Cotral che ha già dimostrato di essere molto attenta alle tematiche che riguardano la sua storia con la creazione di una flotta di autobus storici e con la realizzazione sul suo sito di una apposita sezione dedicata alla storia aziendale, curata in collaborazione con TSRL.

Bisogna dare alla città un vero museo dei trasporti. Roma se lo merita.






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