ATAC Fase2 – La situazione delle Metro A, B e C

ATAC Fase2 – La situazione delle Metro A, B e C


Tra breve partirà la fase2 dell’emergenza coronavirus, ed un aspetto critico è la mobilità. Per i mezzi pubblici si parla di contingentamento e numero chiuso, per rispettare le distanze di sicurezza. Il sistema certamente più controllabile è quello delle Metro. Vediamo come potrebbe “funzionare”





Abbiamo fatto una simulazione con i dati ufficiali di ATAC sul numero di ingressi ai tornelli di tutte le stazioni della Metro A, B e C registrati nel 2018. Vediamo cosa avverrebbe in Metro A se l’utenza tornasse tutta quella di prima dell’emergenza.


I treni in servizio sulla Metro A sono lunghi 108 metri e larghi 2,8 metri, hanno 216 posti a sedere e 992 in piedi (totale: 1.208). Per mantenere la distanza di sicurezza di 1mt, la capienza massima del treno è di 108 posti a sedere e, con una particolare disposizione, di altri 31 in piedi, per un totale di circa 140 posti.



La lunghezza utile della banchina è di 100mt, quindi la capienza massima in caso di distribuzione perfettamente uniforme, è di meno di 200 persone.

Presupponendo un sistema che funzioni alla perfezione, con 33 treni tutti in servizio e passaggi ogni 3 minuti, i risultati sono questi:

  • A BORDO TRENO: su Metro A, nell’ora di picco della mattina, ogni treno raggiungerebbe la capienza massima di 140 persone con 3 fermate. Per poter caricare in tutte le stazioni, i treni dovrebbero iniziare il servizio: da capolinea, poi dalla 4^ fermata, dalla 7^ e dalla 10^ circa, fino al nodo centrale di Termini, passato il quale si presuppone che i passeggeri diminuiscano. La capacità di trasporto risulterà ridotta di quasi il  90% rispetto l’esigenza.
  • IN BANCHINA: se i treni passano sempre regolari, non ci sono criticità. In caso di ritardi anche minimi, il sovraffollamento potrebbe avere ripercussioni su tutto il servizio anche per ore. Al 5° minuto senza passaggi di treni occorrerà contingentare Termini Metro A, all’8° minuto San Giovanni (Metro A), Flaminio, e Termini Metro B, al 10° minuto anche Anagnina. Al momento non consideriamo Ottaviano-San Pietro (una delle stazioni più affollate di Roma) per il presumibile crollo del turismo. L’unica stazione potenzialmente sempre critica è San Giovanni Metro C in orario di punta serale.

Resta comunque critica la discesa dei passeggeri, che dovrebbero uscire uno alla volta senza avvicinarsi tra loro, con i passeggeri in banchina che fanno spazio e aspettano l’uscita di tutti i passeggeri dal treno.

Un simile sistema è impossibile da mantenere. Va inoltre ricordato che le procedure di contingentamento esistono da anni, ma ATAC si “dimentica” di applicarle.

Questa sotto è la risposta di ATAC ad un esposto fatto al Prefetto per il sistematico sovraffollamento delle stazioni. È datata dicembre 2017. A seguire una galleria fotografica degli ultimissimi mesi, addirittura ad inizio emergenza (marzo 2020).

L’unica soluzione plausibile è: obbligo per tutti di guanti e mascherine, e sanificazioni continue di stazioni e vagoni metro.




 

Di Mercurio Viaggiatore uno che mal sopporta la falsa manipolazione dei dati, per cui li analizza e li presenta in modo semplice e chiaro, spesso mostrando che il re è nudo. Per informazioni o segnalazioni mercurio@odisseaquotidiana.com

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