E così dopo un anno di relativa tranquillità, da un paio di settimane a questa parte i treni paiono rompersi di continuo, costringendoci a fare dei viaggi in condizioni allucinanti ed a arrivare continuamente in ritardo, per non parlare dei continui malori
La colpa di tutto ciò? Indubbiamente dei macchinisti che ogni momento fermano i treni per una porta guasta, quando per lo stesso guasto fino a poco tempo fa si sigillava la porta e si ripartiva.
Senza dubbio stanno mettendo in opera una sorta di sciopero bianco per manifestare il loro dissenso e continuare a farsi i cazzi loro.
Non c'è altra spiegazione. Deve essere proprio così, quasi quasi comincio a crederci anche io.
No, purtroppo non gira, non riesco a comprendere come delle persone possano scientemente rischiare di essere prese a sassate - ricordate l'estate del 2015? - quando potrebbe campare meglio con minore sforzo ed una chiave inglese?
Non riesco a trovare i vantaggi, mi spiego: che i comportamenti di alcuni dipendenti Atac non sia irreprensibile (eufemismo), non penso proprio che nello specifico i nostri compagni di sventura (perchè tali sono) vogliano giocare a fare i bersagli umani per difendere il proprio diritto a cazzeggiare.
Per chi non lo sapesse, il motivo per cui le MA200 si fermano più del solito è perchè sono cambiate le centraline e di conseguenza le procedure interne dei macchinisti. Lo avevo pubblicato il giorno 11 novembre
Volevo ribadire che le aggressioni non sono giustificabili
Mai
Morale della storia: Nonostante io capisca i malumori dei viaggiatori - che tra parentesi sono gli stessi miei - costretti quotidianamente a far fronte ai problemi strutturali di questi cazzo di treni, non giustificherò mai le aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei lavoratori, dei lavoratori.
In realtà non c'è nessuno sciopero bianco, ma le riparazioni effettuate e le sostituzioni di apparati (le centraline) invece di risolvere i problemi li hanno accentuati, direi senza responsabilità del personale che dal mio punto di vista è degli eventi.
Come noi.
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