Quello che i commercianti di Baldo e Cornelia non sanno


Chiusa dal 18 ottobre scorso la stazione di Baldo degli Ubaldi della Metro A per la “normale” revisione al 20° anno delle scale mobili, prevista da un D.M. del 1985 (che di anni quindi ne ha 34, ed era ben nota)



ATAC prevede di riaprirla in 3 mesi, un tempo comunque troppo lungo, che ricadrà in pieno nel periodo natalizio, quando i commercianti fanno più incassi. 

E infatti i comitati di zona sono già sul piede di guerra, e chiedono una riapertura almeno parziale della stazione, con solo una delle 2 rampe di scale attiva, mentre i Tecnici lavorano sull’altra.

Impossibile. Se in Campidoglio non avessero paura di quello che sta per accadere, lo farebbero pure. Ma non possono.

Quello che i commercianti non sanno è che la situazione è molto più complessa. Non lo sanno perché in Campidoglio NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE che lo sappiano. 

La colpa DEVE essere di quelli di prima, che non hanno fatto la manutenzione. Stanno preparando un nuovo teatrino.

Parliamo di una manutenzione prevista al 20° anno. 

Poteva essere fatta SOLO dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019. Né prima, né dopo. Ma non hanno fatto nulla, e adesso TUTTI gli impianti di scale mobili e ascensori a Baldo, Cornelia, Battistini, scadono TUTTI INSIEME.

Battistini non chiuderà, ma sarà inaccessibile ai disabili. Il grosso problema è Cornelia. 

Al 1° Gennaio gli impianti non revisionati di Cornelia vanno fermati. 

Non si farà in tempo a revisionarli tutti, e quindi chiuderà. Parliamo di 14.000 ingressi al giorno che a questo punto si riverserebbero, se Baldo fosse aperta a metà, proprio su Baldo. 

Che passerebbe da 6.000 a 20.000 ingressi. Insostenibile con una sola rampa di scale mobili. Baldo resta chiusa.

L’obiettivo ora sarà riaprire Baldo il prima possibile, con tutti gli impianti funzionanti. Perché quando Cornelia chiuderà, dovrà assorbirne tutto il carico. 

Né possono tenere Cornelia aperta con una sola rampa di scale SE Baldo è chiusa, perché Cornelia si ritrova già anche con parte del carico di Baldo.

Schindler, unica Ditta che ha accettato di accollarsi il contratto di manutenzione (appaltato senza gara) ha iniziato a Luglio, con una situazione drammatica: quasi 100 impianti già fermi, continue emergenze su tutta la rete. ATAC quello che poteva fare, l’ha fatto. 

Si è trovata con una spesa imprevista di circa 10 Milioni di euro, in un momento difficile.

Chi è mancato è il Campidoglio. Il Comune, subito dopo l’incidente a Repubblica, doveva appaltare IMMEDIATAMENTE con procedura di somma urgenza, la TOTALE sostituzione delle scale mobili nelle stazioni più critiche (Repubblica, Barberini, Spagna, San Giovanni). 

Le parti di ricambio avanzate e ancora buone sarebbero state immediatamente disponibili per aggiustare altri impianti e recuperare parte dei costi. 

Ci sarebbero state 2 Ditte all’opera contemporaneamente.

E invece in Campidoglio sono avanzati 140 Milioni di euro sulla mobilità, ci sono 2 stazioni chiuse che a breve saranno 3. Stazioni importantissime. 

Decine di migliaia di passeggeri a piedi, commercianti che piangeranno questo Natale. 

Mentre in Campidoglio guardano il soffitto e pensano a quale storiella si dovranno inventare.




Di Mercurio Viaggiatore uno che mal sopporta la falsa manipolazione dei dati, per cui li analizza e li presenta in modo semplice e chiaro, spesso mostrando che il re è nudo. Per informazioni o segnalazioni mercurio@odisseaquotidiana.com

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