Negli ultimi tempi salire sul mezzo pubblico, oltre che una scommessa col destino, è un’avventura nel degrado, tutto ciò però non è solo frutto dell’irresponsabilità dell’azienda dei trasporti, ma anche dell’inciviltà sempre più imperante
Graffiti, stazioni abbandonate, rifiuti che sono diventati fedeli compagni di viaggio del pendolare: tutto ciò però non è solo frutto dell’irresponsabilità dell’azienda dei trasporti, ma anche dell’inciviltà sempre più imperante.
Sugli autobus i flussi in entrata e in uscita non sono più rispettati, con rallentamenti delle corse stimabili fino al 10%: si sale da davanti o da dietro, si scende dal centro, questa dovrebbe essere la regola.
Allo stesso modo “reggersi sugli appositi sostegni” non è solo un amichevole consiglio, bensì una norma di sicurezza disciplinata, per altro, dall’articolo 18 del D.P.R. dell’11/7/1980 e il cui mancato rispetto può comportare una sanzione tra i 150 e i 300 euro.
Come avete potuto leggere, può capitare spesso che il conduttore del mezzo debba frenare bruscamente per emergenza: per la nostra e l’incolumità altrui, sarebbe preferibile evitare di cadere come sacchi di patate sulle altre persone alla prima frenata.
Si è poi sviluppata la cattivissima abitudine di mangiare, già di per sé vietato, lasciando a terra i resti: chi di noi non ha mai incontrato le classiche bucce di mandarino?
In questo clima generale di abbrutimento anche i turisti provenienti dai paesi più civili si adeguano ai costumi locali lasciando cartine, coppette gelato e pretendendo di viaggiare con valigie che vanno ben oltre la sagoma limite consentita.
E ancora: il “buongiorno” e il “buonasera” si sono sostituiti al “bella capo!” e al “aho’!”: cerchiamo di ricordarci che chi guida il bus, il tram, la metro, non è un automa ma una persona che merita rispetto, un lavoratore che vive con noi e come noi i disservizi del trasporto pubblico di questa disastrata città.
È vero, certamente qualcuno penserà: “queste sono frivolezze!”, ma in realtà è proprio da questi piccoli fattori che bisogna ripartire, essere un buon esempio: dei cittadini europei.
Negli ultimi anni abbiamo cercato di spiegare con MetroForDummies quelle criticità che noi poveri utenti non possiamo capire, perché spesso non ne abbiamo notizia, ma che ci fanno imbestialire.
La speranza è che, avendovi presentato una visione generale dei problemi e delle cause, abbiate anche compreso le difficoltà di chi conduce i treni, i tram e gli autobus che prendiamo tutti i giorni e forse in futuro vi arrabbierete un po' di meno.
Come avete potuto osservare, al di sotto dei nostri problemi c’è un letale mix di mancanza di finanziamenti, cattiva gestione, irresponsabilità e forti interessi privati di cui noi abbiamo, nonostante la moltitudine di articoli, solo accennato.
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