La notizia vera è che ieri mattina la Metro B di Roma aveva una frequenza di 2/3 minuti, questa è il regalo che ci ha fatto Atac per la nostra passeggiata tra Termini e Eur Palasport. Questa è una frequenza che non esiste durante la settimana, mai. Ma ieri si, ieri è stata una mattinata molto interessate, dove per una volta mondo virtuale e mondo reale si sono incontrati, dove IlTrenoRomaLido era Andrea e TreninoBlu era Carlo ed insieme a molti di voi, abbiamo rivissuto pezzi di storia della Metro B di Roma che oggi compie 60 anni (e li porta tutti).
L’iniziativa è nata per vivere in modo diverso (una volta tanto!) la Metro B ed a valle dei molti post della rubrica MetroForDummies dove si parla in maniera semplice e divertente del funzionamento dei treni. Utilizzando la stessa tecnica, Carlo ha raccontato per un paio d’ore storia, caratteristiche e curiosità della metro dalla Stazione Termini alla Stazione Eur Palasport, in sintesi abbiamo fatto soste in queste stazioni:
- Termini
- Cavour
- Piramide, con piccola incursione a Porta San Paolo, regno del Trenino Roma Lido
- Magliana
- Eur Palasport
Potete rivivere la diretta andando a cercare #60MetroB su Twitter, qui ho raccolto solo qualche foto e qualche cenno.
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Utilizzata oggi da circa 300.000 persone al giorno, la linea B della metropolitana di Roma è la più antica di tutta Italia. Le stazioni che vediamo oggi nella tratta Termini - Laurentina sono le stesse che più di 70 anni fa avrebbero dovuto accogliere i primi viaggiatori diretti a quello che doveva essere l'esposizione universale del 1942.
All’inizio del secolo scorso si pensava che l’idea di costruire una metropolitana a Roma fosse da rinviare sine die; invece nel 1937 si manifestò la necessità inderogabile di assicurare rapidi trasporti dalla stazione Termini, dove sarebbero scesi viaggiatori provenienti da tutto il mondo, per l'area di "Tre Fontane" che sarebbe divenuta l'Esposizione Universale del 1942. L'esposizione sarebbe stato un modo per celebrare il ventennio della marcia su Roma. Lo stato si fece carico di tutte le spese necessarie, stimate per circa L. 200 milioni e diede la concessione della costruzione alla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo.
Poiché la metro era in parte parallela alla Roma - Lido, che lambiva l'area dell'esposizione senza però toccarla, fu disposto che avesse le stesse caratteristiche della già esistente ferrovia, come la tensione di linea e lo scartamento .Tali scelte condizionarono positivamente l'esercizio di entrambe le ferrovie per una serie di motivi che verrò successivamente ad illustrarvi.
Anche se i lavori per la realizzazione delle gallerie nel centro storico furono celeri, i disagi per la cittadinanza furono enormi e venne distrutto un patrimonio di beni archeologici di valore incalcolabile.
Già la fermata Termini andava a collocarsi in un'antica insula romana. Vennero riportati alla luce statue e mosaici, la cui esistenza era già nota dal 1861 a causa dei lavori di costruzione della vecchia stazione Termini, che sarebbero stati esposti in teche di vetro all'interno della stazione stessa. Roma sarebbe così subito apparsa all'occhio del turista diretto all'Esposizione in quella sua inconfondibile veste di superiore dignità d'arte. Il tutto all'interno di una stazione dai grandi e semplici volumi, in perfetta corrispondenza con le idee dell'architettura razionale.
Da Termini la metro prosegue con una ripida discesa attraverso una galleria scavata secondo le regole del metodo tradizionale, anche detto Cut and Cover. Tutta via Cavour venne sventrata e poi ripristinata anche se con gravi conseguenze per le già gravemente danneggiate fondamenta dei palazzi esistenti. Anche qui ci furono importanti ritrovamenti archeologici, alcuni oggi visibili nella centrale Montemartini.
Tutti questi lavori furono poi sospesi a causa della guerra e poi completati per il viaggio inaugurale il 9 febbraio 1955.
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