Dopo la polemica sul taglio dei fondi interviene il ministro
Giorgetti che spiega: “Rimodulazione non significa definanziamento”. Replica di Patané sul nostro canale: "Senza i soldi non possiamo approvare il progetto".
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Sono giorni caldi in Campidoglio. Dopo che una tabella della
bozza della Finanziaria era stata fatta circolare con il taglio di 50 milioni sulla metro C, la maggioranza di Governo si è spaccata, con Tajani e Gasparri di Forza Italia che si sono lanciati oltre la barricata per difendere, assieme
al sindaco Gualtieri, il quadro economico della linea.
Polemiche che non si sono placate e che hanno costretto il
ministro Giorgetti a intervenire nella giornata di ieri sulle pagine del Sole24Ore,
riprese dal comitato MetroxRoma.
Siamo venuti al Mit e abbiamo chiarito anche con Salvini rispetto a questa fake news dei presunti tagli alle infrastrutture. Abbiamo chiarito che si tratta di rimodulazioni temporali, non c’è nessun taglio.
Insomma, l’idea di Giorgetti è quella di rendere disponibili
le partite economiche man mano che le opere si faranno, senza congelare i fondi
per anni.
A replicare è stato il sindaco, ma anche l’assessore Patané in diretta sul nostro canale Twitch:
Che si chiami taglio o rimodulazione, questi soldi devono tornare. La metro C è incardinata alla Legge Obiettivo che ci dice che il progetto definitivo della tratta T1 non può essere approvato se non ci sono tutti i soldi. La rimodulazione potrebbe essere anche più piccola di 50 milioni, ma se io non ho la cifra intera, la commissaria nominata dal Governo non può approvare il progetto perché lo stesso Governo gli ha tolto 50 milioni.
La questione per il Comune è, dunque, tutto fuorché chiusa. Le trattative continuano.
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