La misura è voluta dall’assessore Patané, ma è già atteso il
ricorso del MIT.
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Dopo l’annuncio di luglio, l’assessore Patané vorrebbe
mettere a terra entro la fine dell’anno la riduzione del limite di velocità su
tutta l’area della ZTL Centro Storico di Roma. La misura è volta ad
incrementare la sicurezza stradale, replicando l’esempio di Bologna Città 30.
Oltre al Centro, il pacchetto prevede l’estensione del
limite a 30 km/h a 52 strade municipali in periferia, di cui 29 sarebbero state
già individuate.
Dietro l’orizzonte, tuttavia, le opposizioni ricorsi al
Ministero Infrastrutture e Trasporti, dopo che dal 1° febbraio 2024 la
direttiva del ministro Salvini ha definito che il limite dei 30 km/h può essere
applicato solo in singole strade o specifici tratti che altrimenti non realizzerebbero
le condizioni minime di sicurezza. Una stangata, dunque, contro le applicazioni
generalizzate e una aspra risposta alla sperimentazione bolognese.
Eppure, i dati hanno dimostrato che il limite a 30 km/h ha
migliorato non solo la vita dei pedoni, ma anche degli automobilisti stessi: in
un anno a Bologna si sono registrati un forte calo il numero delle persone
decedute sulla strada, quasi dimezzate, e per la prima volta nessuna morte per
i pedoni in strada. Grazie al traffico più moderato è stato il boom dei servizi
in sharing e dei viaggi sul sistema ferroviario metropolitano.
Insomma, un tema che dovrebbe aver tutto al di fuori dell’ideologia,
sarà affrontato con la solita becera propaganda delle opposizioni della destra capitolina.
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