Il presidente della Regione Lazio Rocca sarebbe pronto a
rescindere il contratto.
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Si prospetta una guerra in tribunale tra la Regione Lazio e
la Titagarh Firema, che è stata diffidata a seguito degli enormi ritardi sulla
fornitura dei 38 nuovi treni per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo. A riportare la vicenda è stata un’inchiesta del giornale La Verità .
A scatenare la diatriba sarebbe stato un esposto di 13
pagine presentato il 4 novembre scorso congiuntamente dal nuovo Responsabile
della Direzione Trasporti, Mobilità , Tutela del Territorio, Demanio e
Patrimonio della Regione Lazio, Fabrizio Mazenga, e dal Direttore Generale di
Cotral e Responsabile Unico del Procedimento, ing. Giuseppe Ferraro, redatto a
seguito di alcune verifiche effettuate dai responsabili nei confronti di Titagarh
Firema.
Il complesso delle verifiche svolte ha quindi evidenziato che le garanzie finanziarie prodotte dal fornitore in esecuzione degli obblighi contrattuali assunti non soddisfano i requisiti previsti dalle disposizioni di cui al Codice dei contratti pubblici ed alla normativa di settore applicabile.
Secondo il documento, dunque, la Firema non avrebbe avuto la
liquidità necessaria per soddisfare i vincoli prescritti dal codice dei contratti
in relazione alla gara svolta.
Sotto il mirino sarebbero finiti anche i tempi di consegna dei treni, dilatatisi ben oltre qualsiasi previsione contrattuale. Si pensi che il primo contratto applicativo, sottoscritto il 20 gennaio 2022, prevedeva un massimo di 630 giorni per la fornitura del primo treno, ancora oggi ben lontano dal varo.
A pesare sarebbero anche le anticipazioni concesse dalla Regione Lazio, ai tempi ancora guidata da Nicola Zingaretti, a seguito della sottoscrizione dei tre contratti applicativi in essere, dal valore 56,5 milioni di euro su 307,4 della commessa.
L’articolo della Verità riporta anche alcuni passaggi dello
scambio di accuse tra gli esponenti della Regione, che sarebbe pronta a
stracciare i contratti per inadempienza, e i rappresentanti della Firema, che
si dicono certi di riuscire a consegnare il primo convoglio a febbraio 2025.
Uno scenario certamente non edificante, che vedrebbe
tramontare qualsiasi speranza di consegna dei nuovi convogli dopo anni e anni
di attesa per i pendolari.
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