Sicurezza stradale: a Roma si muore ancora

Le notizie sugli incidenti stradali restano all’ordine del giorno: l’obiettivo zero vittime è ancora molto lontano.

Sicurezza stradale: a Roma si muore ancora
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Se le statistiche sugli incidenti stradali a Roma nel 2022 sono state molto preoccupanti, dopo la “tregua” del biennio della pandemia, nel 2023 i numeri sono aumentati e già con l’inizio del 2024 le proiezioni non sono molto rassicuranti.

A confermarlo sono i dati Aci e Istat, che nel 2022 hanno segnato nella città metropolitana di Roma un aumento di 33 vittime rispetto al 2021: si è trattato, in valori assoluti, dell’incremento maggiore di decessi sulle strade registrato in tutt’Italia. Grave anche il record di 56 pedoni deceduti, il dato più elevato nel Paese.

Guardando al 2023, la situazione è rimasta piuttosto critica, con 43 pedoni che hanno perso la vita a Roma e ben 120 decessi sulle strade, che diventano 190 se si considera tutta la provincia. Male anche il numero dei feriti, che ammontano a 15mila.

Nel mese di gennaio si sono già registrati diversi incidenti, tra cui quello al Villaggio Prenestino, a Villa Gordiani, ma anche quello che ha coinvolto un uomo nello scontro contro un bus a Portonaccio: solo pochi giorni fa, l'investimento di una suora in pieno centro è stato fatale.

Per far fronte alla situazione, l’amministrazione capitolina ha promosso dal 29 gennaio scorso la campagna "Mettiamo un freno agli incidenti sulle strisce pedonali" con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul rispetto dei limiti di velocità.

La campagna è diffusa su 220 maxischermi led su tutto il territorio cittadino, su 200 paline alle fermate degli autobus e su più di 200 pensiline bus digitali, oltre ad essere trasmessa su alcune tra le più ascoltate radio cittadine.

Resta però dirimente il tema della prevenzione sia attiva, mediante controlli puntuali della Polizia Locale, sia passiva, mediante le azioni di traffic calming e limitazione della circolazione veicolare. E, purtroppo, in un contesto in cui sia saluta Fleximan come un eroe nazionale e nel quale la ZTL Fascia Verde è ampiamente osteggiata, al punto tale da costringere l’amministrazione a fare un passo indietro, attuare dei cambiamenti in tal senso è molto difficile e impopolare.

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