Il 20 ottobre i sindacati Cub Trasporti e Sgb hanno aderito, separatamente, allo sciopero generale di 24 ore, dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 a fine servizio, proclamato da Adl, Cub, Sgb, e Sicobas. Queste le modalità. Lo sciopero riguarderà la rete Atac, RomaTpl e Ferrovie dello Stato. Regolare rete Cotral.
Per la giornata del 20 ottobre 2023, due organizzazioni sindacali hanno aderito allo sciopero di 24 ore proclamato a livello nazionale dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 a fine servizio. Lo sciopero riguarderà le reti Atac, RomaTpl e Ferrovie dello Stato.
I dettagli:
Di seguito le modalità di effettuazione della protesta:
- notte 19/20 ottobre:
- non garantito il servizio delle linee bus notturne Atac (linee la cui denominazione inizia per "n");
- garantito il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società Roma TPL;
- giornata del 20 ottobre:
- garantito le corse sull'intera rete da inizio servizio diurno alle ore 8.29 e dalle ore 17.01 alle ore 19.59;
- non garantito il servizio sull'intera rete dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno;
- non garantite le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società Roma TPL;
- notte 20/21 ottobre:
- garantito il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per "n");
- non garantite dopo le ore 24, le linee diurne che hanno corse programmate oltre la mezzanotte; le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e quelle delle linee 314-404-444 della società Roma TPL.
Orari: dalle ore 21:00 di giovedì 19 ottobre alle ore 21:00 di venerdì 20 ottobre 2023, e coinvolge il personale di Ferrovie dello Stato, Trenord e Italo.
Lo sciopero può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.
Di seguito le motivazioni poste a base della protesta di 24 ore:
- rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale;
- introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora;
- vietare l’utilizzo dei fondi del PNRR per armamenti e invio di armi e rilanciare in modo consistente I finanziamenti alla tutela ambientale e alla messa in sicurezza dei territori;
- cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti ;
- riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
- locco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti;
- revocare l’abolizione del reddito di cittadinanza e per il lavoro stabile e a salario pieno o per un salario garantito a tutti I disoccupati e sottoccupati;
- rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
- fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro;
- fermare la controriforma della scuola; e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
- difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell'agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.
- introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori;
- l’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.
- le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
- l’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori;
- l’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori.
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