Con la conversione in legge del DL 104/2023 (cd decreto Asset) il Parlamento ha dato via libera al pacchetto di norme che consentiranno il salvataggio dell’azienda.
Roma Metropolitane avrà risorse sufficienti per operare senza la follia di essere pagata da Roma Capitale con spesa corrente per garantire la sua funzione di stazione appaltante. Potrà occuparsi della Metro C e di tutte le opere su ferro e si potrà chiudere la stagione dei contenziosi: ci sono tutte le condizioni per la futura fusione tra Roma Metropolitane e Roma Servizi per la Mobilità. Dopo una stagione di caos è un passo importante, per il quale davvero dobbiamo esprimere soddisfazione.
Ad annunciarlo, in Aula Giulio Cesare, il Sindaco Roberto
Gualtieri, intervenuto nel corso della seduta dell'Assemblea Capitolina.
La novità discende dall'approvazione della Legge 136/2023,
conversione in legge del DL 104/2023. La norma consentirà di remunerare Roma
Metropolitane sul quadro economico dell'opera fino al 9% del valore del quadro
economico stesso.
Questo emendamento è davvero importante, direi storico e per questo ringrazio molto il Governo e il Parlamento per l'attenzione nei confronti della nostra città - ha sottolineato Gualtieri - Avevamo chiesto questo intervento e c'è stata grande attenzione da parte del ministro Salvini, della presidente Meloni, della maggioranza e del mio partito a sostegno di questo emendamento che ci consente di dare un futuro a Roma Metropolitane, ai suoi lavoratori, e mantenere e rafforzare a Roma una centrale di progettazione per il trasporto pubblico e su ferro soprattutto.
Nel 2019 la precedente amministrazione aveva posto in
liquidazione Roma Metropolitane, senza preoccuparsi del futuro delle funzioni
di gestione e di progettazione delle nuove infrastrutture in città. Adesso, con
questa norma straordinaria, sarà possibile rimettere in equilibrio economico-finanziario
l’azienda, permettendo il futuro step di fusione in Roma Servizi per la
Mobilità.
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