Funivia Casalotti: c’è chi vuole il referendum

La proposta di una consultazione popolare è appoggiata dall’associazione Casalotti Libera. Dubbi sulla cancellazione della “gondolina” anche da Casalotti Sveglia! e Aurelio in Comune: “La linea 91 express è davvero la soluzione?”

Funivia Casalotti: c’è chi vuole il referendum

Un referendum per dare ai cittadini il diritto di decidere sulla propria mobilità. Così la pagina dedicata alla “gondolina” urbana, dell’associazione Casalotti Libera, ha deciso di proporre una consultazione popolare nel XIII municipio per salvare la funivia Casalotti-Battistini.

L’infrastruttura, fortemente voluta dall’ex sindaca Raggi, era stata finanziata con 109 milioni di euro mediante il DM 607/2019, salvo poi essere cancellata dal neo assessore ai trasporti Patanè: “Abbiamo fatto le valutazioni e non ci convince un progetto che prevede un impianto di piloni da 15 metri ciascuno e di passaggi pericolosi sopra il Grande raccordo anulare e tra le case abitate dove c’è anche un problema di privacy.”

In sostituzione l’assessore aveva mandato, il 5 novembre scorso, la richiesta di una variante straordinaria al progetto, per realizzare un people mover: “manteniamo la stessa tecnologia della funivia ma viaggerà in parte in superficie e in parte interrata”.

In attesa di conoscere la risposta del Ministero dei Trasporti, ancora non pervenuta ai tavoli capitolini, l’assessore ha promesso in tempi più recenti l’attivazione della linea 91 express Casalotti-Battistini, con solo 4 fermate: Casalotti, Boccea/Collina delle Muse, Boccea/Torrevecchia-Montespaccato, Battistini.

L’iniziativa ha, tuttavia, spaccato la maggioranza in Municipio, con l’organizzazione politica Aurelio in Comune che ha cominciato una serie di volantinaggi dai toni tutt’altro che concilianti. La linea 91, viene contestato, non avrà alcuna corsia preferenziale e raccoglierà pochi passeggeri incolonnandosi lungo la via Boccea.

“Dopo aver stralciato il prolungamento della metro – che tra qualche anno dovrebbe arrivare a Montespaccato – e rifiutato di indire un referendum tra le cittadine e i cittadini di Casalotti sul progetto (già finanziato) di funivia urbana, la giunta monocolore del Partito Democratico municipale ha prodotto una toppa che non è peggiore del buco. Ma, di certo, non lo copre.”

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