Mezzi pubblici: la certezza è la partenza (mai l'arrivo)

Lo chiameremo, senza preamboli e per intenderci, il Calvario del viaggiatore. Un’odissea quotidiana che s’imbatte e s’infrange contro mille ostacoli altrimenti definiti come la sofferenza di muoversi in città utilizzando i mezzi pubblici. 

Mezzi pubblici: la certezza è la partenza (mai l'arrivo)


Quel cittadino, cioè molti di noi, lasciandosi alle spalle la porta di casa può contare su un’unica certezza: l’ora della partenza. 

Tutto il resto, il resto del viaggio che sta per intraprendere, breve o lungo che sia, è immenso in una nebulosa diffusa e ostile, una corsa ad ostacoli, una marcia irta di trabocchetti. 

Il pacchetto dei rischi riguarda quasi in egual misura treni, metropolitana, bus e tram.

Questo è il quadro: tra scioperi, guasti alle linee, incidenti che non mancano mai il finale della partita quotidiana registra ritardi, annullamenti, liti, furori fiammeggianti. 

È il sistema del trasporto urbano che considera la tabella degli orari un insulto. 

Che cosa si è messo in testa il cittadino utente-passeggero di poter scandire il suo tempo come gli pare e conviene? 


Bisogna considerare che ciascuna delle cause elencate è una inesauribile fabbrica di disguidi e disagi spesso con danni in denaro. 

Chi arriva in ritardo in ufficio perché la Metro si è fermata causa guasto o i treni non partono per via di uno sciopero ripetuto all’infinito e senza sbocco con la controparte paga un prezzo salatissimo. 

Il costo del biglietto, del quale si prevedono aumenti, non è nulla se paragonato a quello vissuto come effetto indotto, come danno collaterale. 

Viviamo riponendo tutte le nostre speranze su una certezza: l’unico orario certo resta quello della partenza.

da Il Messaggero

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Il Messaggero sottolinea lo sciopero come causa principale dei disservizi dei mezzi pubblici (come se ci fosse uno sciopero al giorno), ma non dice niente del traffico e la perenne doppia e tripla fila che rallentano il servizio.