ATAC, tra un anno 300 autobus in meno

ATAC, tra un anno 300 autobus in meno


Il leasing dei 337 autobus Irisbus Citelis è in scadenza tra un anno e non c’è la certezza dell’opportunità di riscattare mezzi vecchi 10 anni che hanno dimostrato molti problemi.

La genesi della fornitura “serie Roma”

L’idea della fornitura degli autobus in leasing nacque nel 2012 a seguito della pubblicazione del bando 47/2012 che prevedeva la consegna in due lotti di 399 autobus urbani di varie lunghezze: 7,5, 12 e 18 metri. 

La scelta della formula in leasing fu dettata dall’azienda per far fronte alla necessità inderogabile di rinnovare il parco mezzi (l’ultima fornitura consistente risaliva al 2007), armonizzando le sempre più forti ristrettezze del bilancio aziendale, chiuso nel 2012 con una perdita di 131 milioni di euro.

Dopo una serie di rimandi, dei due lotti solo il primo concernente i bus da 12 e 18 metri fu aggiudicato alla RTI Romana Diesel-Iveco Finanziaria per un valore di 141 milioni di euro (esito 17/2013) ed il 7 giugno 2013 furono messe in servizio le prime vetture, ad un paio di giorni dal ballottaggio delle elezioni per il Sindaco.

“Un autobus a misura di Capitale”

Il motto che accompagnò i nuovi mezzi fu “un autobus a misura di Capitale”, con ammortizzatori fatti su misura per il disastrato manto stradale romano. In realtà i mezzi avevano tutti le stesse componentistiche di quelli prodotti per altre città italiane e della Francia e ben presto cominciarono a mostrare alcuni problemi.

Il primo mezzo prese fuoco il 17 novembre 2016, a meno di 4 anni dalla messa in servizio, e fu seguito da una lunga serie di altri autobus sfiammati. 

Per porre rimedio al problema del surriscaldamento del vano motore, ATAC è stata costretta nel 2019 a richiedere la modifica delle vetture attraverso l’inserimento delle bocchette antincendio e, successivamente, con procedura negoziata 2728/2021 l’azienda ha dovuto sostituire le marmitte cataliche. 

Un altro problema che ben presto è sorto è stato quello delle sospensioni, localizzato soprattutto sui bus snodati, quasi subito irrigiditesi a causa dei continui scossoni delle buche romane.

…e tra un anno la fine del leasing

Coerentemente con i termini del bando, a giugno 2023 scadrà progressivamente il leasing e l’azienda potrebbe trovarsi di colpo senza 337 autobus. 

Viste anche le notevoli problematiche riscontrate è lecito anche chiedersi quanto possa essere conveniente per ATAC riscattare dei mezzi vecchi di 10 anni che hanno molti più danni di vetture anche più vecchie. 

Al momento è previsto che per il 2022 arrivino 43 autobus ibridi, provenienti dalla gara Acquisto Autobus 3 di Consip (lotto 6), 22 Citymood a metano più altri 3 della fornitura precedente di 29 veicoli, per un totale di 68 autobus. 

Un numero decisamente insufficiente, visto e considerato che la municipalizzata dei trasporti avrebbe bisogno a regime di un ricambio minimo di 150 bus all’anno per mantenere l’età media sotto i 10 anni.

Dall’altra parte l’Amministrazione Gualtieri non ha ancora programmato nessun piano di acquisto pluriennale di autobus, che potrebbe avvenire attraverso una variazione al Bilancio di Previsione , così come è stato con l’Amministrazione Raggi.  

Dall’altra parte l’allegato 11.6 al Rendiconto di Gestione di Roma Capitale ha riportato per l’anno 2021 un incasso di soli 130,7 milioni di euro di biglietti venduti, contro i 131,7 del 2020 ed i 272,8 del 2019. 

È impossibile, dunque, che ATAC abbia le risorse necessarie sia per acquistare nuovi autobus, anche a fronte della scadenza dei termini di pagamento dei creditori chirografari che dovrà avvenire entro il 24 dicembre 2022.

Insomma, se l’Amministrazione non metterà mano al portafogli ATAC sarà destinata l’anno prossimo a vedersi tolta di colpo quasi il 20% degli autobus a disposizione, con inevitabili ripercussioni sul servizio e sulla stabilità finanziaria dell’azienda, nonché sul Concordato in corso.


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